Parte a gennaio il servizio sms che invia alle famiglie le assenze dei figli
Continua incessante la politica delle innovazioni intrapresa dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta (autore nel 2009, con il suo staff, di ben 121 conferenze stampa, 534 comunicati e 132 interviste): a distanza di 50 giorni dall’espressa volontà di “far entrare in funzione, forse già entro fine 2009, un servizio di sms di avviso ai genitori per le assenze dei figli a scuola”, il 23 dicembre il responsabile della Pubblica amministrazione ha dichiarato che da gennaio darà indicazioni per far avviare in via sperimentale il servizio di comunicazione delle assenze alle famiglie degli studenti attraverso sms telefonici. Brunetta ha spiegato che in questa prima fase il servizio riguarderà solo gli istituti scolastici che ne faranno richiesta; ma ha anche fatto intende che vorrebbe allargare l’operazione a tutte le 10.450 scuole italiane “entro i primi sei mesi del 2010“. Un’operazione difficile dal compiersi, ma che se dovesse andare in porto recherebbe un bel vantaggio alle famiglie degli studenti proprio nell’anno in cui dovrebbe diventare obbligatorio in tutti i cicli scolastici (ora lo è solo fino alle medie inferiori) rispettare il tetto massimo del 25% di assenza delle lezioni. Qualora dovesse infatti entrare in vigore la riforma delle superiori, il nuovo regolamento prevede l’adozione dello svolgimento minimo dei tre quarti dl percorso formativo annuale (norma attualmente in vigore solo nei cicli inferiori). Stando così le cose è chiaro che per un genitore sapere che il figlio fa tante assenze già dai primi giorni dell’anno scolastico può essere un dato davvero prezioso. Il ministro Brunetta ha poi ribadito la volontà di passare dagli annunci ai fatti riguardo anche gli altri servizi on line applicabili alle segreterie didattiche: durante il prossimo anno diventeranno una realtà anche la pagella digitale, il registro elettronico e i certificati via internet.
Novità in vista pure sul fronte universitario: grazie ad un investimento di circa 20 milioni di euro, entro il 2010 un terzo degli atenei potrà fruire del cosiddetti “Voip”, la verbalizzazione elettronica, dei pagamenti on line e del fascicolo personale in linea. L’era della digitalizzazione applicata ad settore istruzione e al mondo accademico stavolta sembra proprio essere entrata nel vivo.