Per 45 giorni il documento online, sul sito del ministero, www.sviluppoeconomico.gov.it, sarà suscettibile di modifiche o integrazioni, mentre alla sua stesura hanno partecipato rappresentanti sia delle Istituzioni, come Mise, Agcom, Polizia postale e delle comunicazioni, Autorità per la privacy e Garante per l’infanzia, sia delle Associazioni come Confindustria digitale, Assoprovider ecc., e sia degli operatori come Google, Microsoft ecc.
Si tratta del primo caso di autoregolamentazione con lo scopo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo, di promuovere un uso positivo della Rete e di far conoscere- a chi ha meno strumenti di tutela- i meccanismi di sicurezza predisposti dagli stessi operatori del settore.
Una nota ha informato che il Codice di autoregolamentazione prevede che gli operatori della Rete, e in particolare coloro che operano nei servizi di social networking, si impegnino ad attivare appositi meccanismi di segnalazione di episodi di cyberbullismo, al fine di prevenire e contrastare il proliferare del fenomeno.
I meccanismi e sistemi di segnalazione devono essere adeguatamente visibili e cliccabili all’interno della pagina visualizzata; semplici e diretti, in modo da consentire anche a bambini e adolescenti l’immediata segnalazione di situazioni a rischio e di pericolo.
Gli operatori hanno convenuto che l’ efficacia di questi meccanismi di segnalazione e di risposta è l’unico strumento possibile di controllo del fenomeno, per evitare che le azioni di bullismo siano ripetute nel tempo, amplificando così gli effetti che la condotta del cyberbullo ha in Rete sulla vittima.
“È il primo risultato concreto del tavolo tecnico sul fenomeno- dichiara il viceministro Catricalà- Voglio esprimere la mia soddisfazione per la collaborazione ricevuta non solo dalle Istituzioni ma anche dagli operatori della Rete su un tema così delicato e rilevante per la vita dei nostri giovani e giovanissimi”.
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