Il progetto prende il via da questo mese di febbraio anche nelle scuole italiane ed è frutto di una partnership comunitaria che vede coinvolti cinque stati dell’Unione Europea. Icee, infatti, è promosso da un Consorzio di cui è partner anche il Ministero dell’Istruzione– Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema nazionale di istruzione. Nel Consorzio – che è guidato da Ja-Ye Europe – anche i Ministeri dell’Istruzione di Finlandia, Estonia, Lituania e Fiandre, gli istituti di ricerca Eastern Norway Research Institute, The Foundation for Entrepreneurship – Young Enterprise Denmark, Josip Juraj Strossmayer University in Croazia, e le strutture nazionali di JA-YE di Belgio, Finlandia, Italia, Estonia e Lituania.
“Se metà della popolazione studentesca complessiva ricevesse una formazione pratica sulla creazione di impresa quando ancora frequenta la scuola, quale sarebbe l’impatto a livello individuale e sociale? Questa è solo una delle problematiche che verranno affrontate in questo nuova attività di studio che durerà tre anni”, anticipa Caroline Jenner, amministratore delegato di JA-YE Europe, il più grande fornitore europeo di programmi educativi sull’imprenditorialità.
“Il tema dell’educazione all’imprenditorialità è presente in numerose iniziative promosse da questa Direzione generale – spiega il direttore generale Carmela Palumbo del Miur -. In un momento di crisi nel settore lavorativo occorre guidare i giovani verso una visione versatile del lavoro che non può più essere lo stesso per tutta la vita ed occorre cercare forme di lavoro autonomo e diversificato. Già l’alternanza scuola-lavoro – aggiunge il direttore generale del Miur -, introdotta nei curriculi della scuola secondaria di secondo grado, è un passo per fare in modo che la scuola prepari i giovani a questa nuova visione del mondo del lavoro”.
Il progetto ha, appunto, una durata triennale (la conclusione è prevista a gennaio 2018 con l’analisi e la diffusione dei risultati) ed è promosso nell’ambito del programma Erasmus +.
Le scuole coinvolte in Italia saranno 20 tra licei e istituti tecnici e professionali nei tre anni di durata del progetto, lo scopo è quello di coinvolgere il maggior numero di docenti e studenti. Altrettante per ciascuno degli altri Stati del Consorzio. I criteri con i quali saranno selezionate verranno decisi nell’incontro di domani a Bruxelles.
Attraverso l’uso di gruppi di controllo, sondaggi quantitativi, focus group qualitativi e interviste, un gruppo di ricercatori guidati dall’”Eastern Norway Research Institute” analizzerà i risultati di apprendimento degli studenti partecipanti, l’impatto sociale, il ruolo dell’insegnante e della scuola, e gli effetti sul sistema di educazione.
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L’analisi approfondita delle strategie nazionali, degli strumenti in uso, la formazione e la valutazione dei docenti, formeranno la base dei “cluster di innovazione” che caratterizzeranno lo sviluppo di un “modello progressivo” che possa chiarire come l’educazione all’imprenditorialità possa essere realizzata a partire dalla scuola primaria, fino alla secondaria superiore. L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio database di buone pratiche.
Numerose ricerche di settore hanno evidenziato l’impatto positivo dell’educazione all’imprenditorialità tra i banchi. I giovani che hanno partecipato a iniziative formative di questo tipo si sono successivamente rivelati più propensi a creare nuove imprese e più agevolati nello sviluppo di competenze che ne incrementano l’”occupabilità”. E la creazione di una “mini-impresa” è considerata come una delle più efficaci esperienze imprenditoriali che possono essere realizzate tra i banchi.
Lo stesso Piano di Azione “Entrepreneurship 2020″ della Commissione Europea tra i suoi obiettivi prevede per ogni studente almeno un’esperienza imprenditoriale pratica prima di lasciare la scuola dell’obbligo. Attualmente, infatti, si stima che solo 1 giovane su 10 ha accesso a una simile esperienza all’interno della scuola. Ed è proprio per questo che uno dei propositi del progetto Icee è analizzare le azioni da intraprendere per raggiungere l’obiettivo del 100 per cento stabilito dalle politiche dell’Unione Europea. (AgenParl)
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