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Parte l’autunno caldo della scuola, per il Governo solo una minoranza dice no alla riforma

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Il 7 ottobre parte l’autunno caldo della scuola, con manifestazioni studentesche in 50 città italiane: per il Governo sarà solo una minoranza a protestare.

Sono più gli studenti soddisfatti che quelli critici, in quel caso c’è una protesta ideologica, più indotta che reale”, ha detto Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, interpellato nel corso della trasmissione radiofonica Rai “Un Giorno da Pecora”.

Per il sottosegretario, quindi, gli studenti sarebbero in maggioranza favorevoli alle novità introdotte con la Buona Scuola, tra cui il raddoppio delle ore di alternanza scuola-lavoro, l’inclusione degli studenti nei comitati che determinano i criteri e i fondi per l’assegnazione del merito e via dicendo.

Venerdì ci saranno le prime manifestazione studentesche e le prime occupazioni? Faraone non si scompone: “lo so. Ma è bello che ci sia partecipazione democratica da parte degli studenti, anche se a volte si è esagerato. Ormai l’occupazione è un’istituzione nel periodo che va da settembre a dicembre“.

Faraone ha ricordare che anche lui, da studente, partecipava alle occupazioni delle scuole. “Ho occupato e dormito a scuola, facevamo battaglie democratiche, e presi anche un sette in condotta all’epoca per questo“.

Ora, però, che sta dall’altra parte, sembra non condividere le contestazioni studentesche contro la Legge 107 e le rivendicazioni pro diritto allo studio: “sono convinto che abbiamo fatto qualcosa di buono per il paese” attraverso la riforma, sottolinea.

Il sottosegretario è stato quindi interpellato sulla polemica relativa all’alimentazione degli studenti (cibo da casa, mensa) affermando che “non bisogna far diventare questa cosa un fatto ideologico, chi si vuol portare il panino da casa secondo me può mangiare insieme ai suoi compagni a mensa”.

A Faraone, infine, viene chiesto il parere sulla questione del gender: “no, assolutamente no”, non viene insegnato a scuola, assicura. “Nelle scuole ci sono persone di buonsenso, pensare che nelle scuole si insegni questo è veramente assurdo”, conclude il rappresentante del Governo Renzi.

 

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