Nella mattinata del 5 febbraio il Ministro della Pubblica Istruzione ha presentato ufficialmente la campagna nazionale “Smonta il bullo” che servirà a promuovere una vasta campagna di informazione e sensibilizzazione.
“Bullismo, teppismo, violenza, guerriglia, atti di vera e propria barbarie giovanile: qualsiasi azione di contrasto rischia di rimanere incompiuta se non la affiancheremo con una vera e propria offensiva educativa per i nostri giovani”: così si è espresso il Ministro nel corso della conferenza stampa per la presentazione del progetto che si avvarrà di strumenti diversificati.
Per dare maggior rilievo all’iniziativa, Fioroni ha emanato anche una direttiva (la n. 16) indirizzata a tutte le scuole alle quali “spetta ricercare la strategia più idonea ed efficace nell’azione di educazione alla cittadinanza e di prevenzione del disagio, che potrà trovare espressione nel Piano dell’offerta formativa”.
In ogni Regione verranno istituiti specifici Osservatori che garantiranno la rilevazione e il monitoraggio costante del fenomeno, il collegamento con le diverse istituzioni che si occupano di educazione alla legalità e la verifica delle attività svolte dai vari soggetti. Essi cureranno e favoriranno anche la promozione e il monitoraggio di percorsi di informazione e aggiornamento destinati alle diverse componenti della comunità scolastica. Ci sarà anche un numero verde nazionale (800 66 96 96) dotato di 10 postazioni di ascolto seguite da una task force di esperti (psicologi, insegnanti, genitori e personale del Ministero): sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19 e ci si potrà rivolgere ad esso per segnalare casi, chiedere informazioni generali sul fenomeno e su come comportarsi in situazioni critiche. Naturalmente non mancherà un sito Internet, che servirà da punto di raccordo, di raccolta e divulgazione delle informazioni utili provenienti dagli osservatori e dagli operatori del numero verde, nonché da “vetrina” per le azioni e le campagne promosse dalle scuole. Nella direttiva inviata alle scuole il Ministro non trascura gli aspetti amministrativi e ricorda che – in casi di particolare gravità – le scuole possono e devono ricorrere anche alle sanzioni disciplinari. E quando ci si trova di fronte a veri e propri reati è possibile superare il limite dei 15 giorni di sospensione previsto dallo Statuto degli studenti e delle studentesse.