Presso la sede dell’Aran, ha preso avvio nella mattinata del 19 marzo la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti scolastici.
La parte pubblica ha provveduto a precisare l’entità delle risorse che le leggi finanziarie hanno messo a disposizione:
0,40 % per il 2006 (in pratica poco più di 17 euro mensili);
4,46 % per il 2007 (198 euro circa)
4,85% a decorrere dal 31.12.2007 (215 euro mensili)
Le cifre sono da intendersi ovviamente al lordo e sebbene non siano del tutto disprezzabili non trovano d’accordo tutti i sindacati.
Oggetto del contendere è la cosiddetta “equiparazione retributiva” ovvero l’adeguamento del trattamento economico dei dirigenti scolastici alle altre dirigenze dello Stato riconosciuto inderogabile anche dal Parlamento che in diverse circostanze ha votato mozioni e ordini del giorno.
Per parte sua l’Anp sottolinea che “le risorse messe a disposizione dall’Atto d’indirizzo non consentono neanche di sfiorare il problema, che richiede la disponibilità di risorse aggiuntive”, mentre Flc-Cgil riconosce che “questa fase della trattativa non riguarda l’equiparazione dal momento che tutte le nostre iniziative volte a tale obiettivo (a partire dall’ordine del giorno del novembre 2006 accolto dal Governo) avevano ben chiaro che le risorse dedicate a ciò non potevano che essere stanziate nel secondo biennio o al più tardi nell’anno finanziario 2009”.
Va precisato che il tavolo contrattuale è stato convocato per esaminare il contratto normativo quadriennale 2006/2009 e l’ipotesi di biennio economico 2006/2007.
I problemi che il tavolo dovrà affrontare sono parecchi e la trattativa si preannuncia complessa e difficile.
L’atto di indirizzo, per esempio, prevede alcune importanti modifiche alla norme che regolano il rapporto di lavoro.
Una di queste rischia di bloccare l’intera trattativa, esattamente come è già accaduto per il contratto dell’Area I e riguarda la volontà dell’Amministrazione di introdurre la responsabilità disciplinare. Così come creerà tensioni anche l’ipotesi del trasferimento per incompatibilità ambientale, istituto che, secondo i sindacati, sarebbe del tutto incongruente con la funzione dirigenziale.
Dopo le schermaglie del 19 marzo, la trattativa entrerà nel vivo a partire dal 26 marzo data per la quale l’Aran ha riconvocato le organizzazioni sindacali.