Parte la corsa alla presentazione dei progetti di legge

Sono per ora poco meno di una ventina i progetti di legge in materia di istruzione che diversi parlamentari hanno già depositato alla Camera o al Senato.
Con l’avvio dell’attività legislativa alcuni di questi progetti potrebbero essere presi in considerazione ed esaminati per essere trasformati in vere e proprie leggi.
I due progetti che più di altri – se approvati – incontreranno il favore del mondo della scuola sono sicuramente quelli presentati alla Camera da Maria Coscia (PD) e al Senato da Francesca Puglisi (PD).
Il primo prevede l’abrogazione dei commi 13, 14 e 15 dell’articolo 14 del decreto-legge n. 95/2012 sul transito nei ruoli Ata del personale docente inidoneo alla funzione e degli insegnanti tecnico-pratici.
La proposta della senatrice Francesca Puglisi (PD) prevede invece la modifica all’articolo 24 del DL n. 201/2011 in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola.
I due progetti riprendono di fatto gli emendamenti che le due parlamentari del PD avevano tentato, inutilmente, di sostenere in Parlamento quanto i provvedimenti in questione erano stati discussi.
Per il momento non si conoscono i testi delle proposte di Coscia e Puglisi e sarà certamente interessante capire in che modo verrà trovata la copertura finanziaria.
Così come non si conosce il dettaglio della proposta del senatore di Scelta Civica De Poli che riprende, almeno nel titolo, il precedente disegno di legge Aprea (Disposizioni concernenti l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché la riforma dello stato giuridico dei docenti)
E’ invece noto il testo del progetto di legge Centemero (PdL) che prevede, ovviamente senza oneri per la finanza pubblica, l’istituzione della “Giornata nazionale della partecipazione nella scuola” che dovrebbe servire a rivitalizzare il rapporto fra scuole, famiglie e territorio.
Comunque per ora siamo solo alle battute iniziali. Per esempio non si segnalano proposte formali del M5S in ambito scolastico e anche i due maggiori partiti non hanno ancora messo a punto progetti complessivi per la riforma del sistema scolastico.

Reginaldo Palermo

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