Parte la corsa all’aggiornamento delle graduatorie: il Miur lascia fuori 140mila docenti precari
È partita la corsa all’aggiornamento delle graduatorie degli insegnanti precari della scuola, utili per le assunzioni in ruolo e le supplenze annuali del periodo 2014–2017. Attraverso il D.M. 235/2014, fino alle ore 14,00 del 10 maggio prossimo viene data loro la possibilità di aggiornare il punteggio sulla base dei titoli acquisiti e dei servizi svolti nell’ultimo triennio. Al provvedimento sono interessati 170 mila supplenti giù inclusi, che potranno inserire on line i titoli di studio e i servizi svolti. Mentre i 140 mila tra nuovi abilitati con Tfa e Pas, diplomati magistrali e idonei all’ultimo concorso a cattedra vengono abbandonati al loro destino: sia dal Miur, che in spregio al buon senso, ai diritti dei cittadini e alle leggi comunitarie, decide di lasciarli fuori, sia dal panorama sindacale che anche stavolta rimangono a guardare e non intervengono.
A fianco dei precari illegittimamente esclusi si schiera invece l’Anief (scarica la guida), che è pronto a dare battaglia legale perché si eviti che a 12 mila nuovi abilitati con TFA, ai 70 mila con titoli di servizio e abilitandi PAS, ai 55 mila diplomati magistrali e ad alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra, laureati in SFP o abilitati in Europa venga negata la collocazione naturale conseguente ad un percorso selettivo e formativo che li ha visti protagonisti attivi. Il giovane sindacato ha inoltre buoni motivi per farlo: negli ultimi anni sono tanti i giudici del lavoro che hanno dato ragione a richieste analoghe. Sopperendo alla non corretta interpretazione di quella parte della Legge n. 296/06 che ha trasformato le graduatorie permanenti in esaurimento.
“Premesso che ancora una volta potrebbe decidere il tribunale al posto del legislatore – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir –, vale la pena ricordare che il Miur vuole estromettere delle graduatorie tutti docenti selezionati, formati e abilitati nelle nostre università statali. Una parte di loro ha addirittura vinto un concorso pubblico che dà diretto accesso al ruolo. Ma invece di dare loro il via libera per inserirsi nelle graduatorie pre-ruolo, come è stato fatto per tanti anni con i loro colleghi formati dalle stesse università e con gli stessi percorsi di studi, si fa finta di nulla. Continuano anche a disapplicare la direttiva comunitaria del 1999 che obbliga alla stabilizzazione dopo tre anni di servizio anche non continuativo. Infine privano la scuola dell’assunzione su posti vacanti e disponibili anche laddove sono esaurite le stesse gradautorie”.
“In un Paese civile e moderno la pratica del ricorso dovrebbe rappresentare l’extrema ratio – continua Pacifico – alla quale però siamo costretti a ricorrere, dal momento che l’amministrazione continua a fare ostruzione nei confronti di tantissimi docenti precari . La maggior parte dei quali, ricordiamo, per abilitarsi ha speso anche 4mila euro. Se vogliono essere inseriti nelle GaE devono obbligatoriamente presentare la domanda, altrimenti non potranno dimostrare l’interesse a ricorrere. In quattro anni abbiamo fatto inserire migliaia di persone nelle graduatorie: anche se è sbagliato pensare che il tribunale è nemico della pubblica amministrazione, i ricorsi possono aprire porte blindate. Ed evitare che 140 mila supplenti – conclude il sindacalista Anief-Confedir – rimangano tali a tempo indeterminato”.
Entro il 21 aprile Anief metterà a disposizione il modello cartaceo (per via telematica non è possibile candidarsi) per chiedere l’inserimento per tutti i docenti abilitati nella fascia aggiuntiva con TFA e abilitandi PAS, vincitori o idonei all’ultimo concorso a cattedra, in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 o laureati in SFP. Possono ricorrere tutti gli abilitati in Italia o all’estero non inseriti in graduatoria, ma anche il personale depennato per non aver prodotto domanda di aggiornamento negli anni passati: è un loro diritto presentare la domanda di inserimento o di reinserimento.
Subito dopo la pubblicazione del modello di ricorso verranno rese pubbliche anche le istruzioni per il passaggio dalla IV alla III fascia di coloro che si sono inseriti con D.M. 53/2012, prima del bando dell’ultimo concorso a cattedra, vero discrimine per il collocamento in una fascia aggiuntiva, come per quello precedente.
A seguito della presentazione della domanda, secondo le precise istruzioni che saranno fornite dall’Anief, sarà possibile ricorrere al tribunale amministrativo secondo il recente orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione per contestare la gestione delle stesse graduatorie. Salvo, successivamente, ricorrere al giudice del lavoro per rivendicare l’attribuzione del punteggio spettante e la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con l’amministrazione.
Anief, infine, ricorre contro una serie di scelte errate dell’amministrazione riguardanti specificatamente la tabella valutazione titoli: in particolare, il ricorso riguarda lo spostamento dei 24 punti, del punteggio di servizio, per il bonus di 6 punti aggiuntivi SSIS, per il punteggio di abilitazione in strumento musicale, per il riconoscimento del servizio prestato durante l’abilitazione SFP, per il punteggio del servizio militare prestato non in costanza di nomina e per il riconoscimento del punteggio derivante dall’essere risultati vincitori o idonei all’ultimo concorso a cattedra o dall’essere in possesso di diploma magistrale abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/02. Anche in questo caso, le istruzioni saranno diramate dall’Anief nei prossimi giorni, comunque entro il 21 aprile.