Sul tavolo della ministra ci sarebbero le Linee guida sulla valutazione dei dirigenti scolastici, che saranno licenziate e inviate a direttori scolastici regionali e presidi nei prossimi giorni.
A fine settembre i direttori degli Usr dovranno definire gli obiettivi dei presidi e inserirli nel relativo incarico di lavoro. Obiettivi che varranno per un triennio e però «potranno essere aggiornati annualmente, ma solo per situazioni particolari e previo accordo con l’interessato».
Italia Oggi, che ha già esaminato le Linee giuda, afferma pure che la valutazione dei dirigenti avrà effetti sul rinnovo degli incarichi e sulla retribuzione di risultato.
La direttiva madre, la n. 36 del 18 agosto, ha fissato quattro livelli di giudizio, legati al raggiungimento degli obiettivi: pieno raggiungimento, avanzato raggiungimento, buon raggiungimento, ovvero mancato raggiungimento. Caso quest’ultimo che, dopo un confronto con l’interessato ed esperite le eventuali azioni di supporto, potrà portare al trasferimento del dirigente ad altro incarico e nei casi più gravi al licenziamento.
Il punto di riferimento generale, specifica Italia Oggi, è il traguardo triennale previsto dal Rav, il rapporto di autovalutazione, mentre oggetto della valutazione sarà l’andamento annuale, l’avvicinamento, riscontrabile dai dati a sistema, rispetto agli obiettivi.
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Nel giudizio peseranno le capacità organizzative e di conduzione unitaria della scuola, per un 60%, rilevate attraverso vari documenti, Rav, Snv, la distribuzione del Fondo di istituto e i documenti di indirizzo della scuola; la capacità di valorizzare le risorse professionali, l’impegno e il merito dei singoli conteranno per un 30%. In questo caso farà testo il fondo per la valorizzazione del merito, ma anche il piano di formazione, la ricerca, in generale la gestitone delle risorse umane. Il 10% del giudizio complessivo dipenderà invece dall’apprezzamento dell’operato all’interno della comunità professionale e sociale. E dunque conterà il giudizio dei docenti, rilevato attraverso un questionario, con dati e riscontri anche da parte degli stakeholder.
Il direttore, in base alla valutazione dell’azione dirigenziale e dei risultati conseguiti, stila ogni anno i provvedimenti di valutazione a seguito dell’istruttoria effettuata dal nucleo di valutazione. Il punto si farà alla fine della durata triennale dell’incarico. Nel caso in cui nel corso dell’anno si evidenzino degli elementi di giudizio che possono condurre a un giudizio negativo, il direttore potrà convocare l’interessato, per un primo contraddittorio. Contraddittorio garantito anche alla fine del triennio, per la valutazione complessiva.
Intanto queste le scadenze:
definizione e consegna degli obiettivi dal direttore regionale al preside entro settembre 20156;
formulazione del piano regionale di valutazione entro dicembre 2016;
da gennaio a maggio 2017 si terrà l’autovalutazione annuale da parte del dirigente, che resta il passaggio fondante dell’intero processo, attraverso un format comune sulle azioni realizzate e i risultati ottenuti;
entro agosto 2017, la valutazione di prima istanza da parte del nucleo, con eventuale visita presso l’istituzione scolastica. E valutazione da parte dei direttore, con riferimento al lavoro di prima istanza del nucleo. Il direttore potrà anche discostarsi dal giudizio del nucleo, lo dovrà motivare.
Entro dicembre 2017, infine, ci sarà la restituzione dei riscontri della valutazione da parte del direttore, obbligatoria in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, a richiesta dell’interessato in caso di valutazione positiva.
A breve sarebbero pure avviati Corsi di formazione per i direttori regionali
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