Attualità

Partenariato europeo orientale e scuola, sbloccati i progetti europei su digitalizzazione ed inclusività

L’Europa Orientale, realtà che resta geograficamente sconosciuta e talvolta ignorata, costituisce un ponte strategico e culturale con cui l’Europa deve rapportarsi fondamentalmente per comprendere al meglio le proprie origini ed il proprio futuro prossimo, in chiave strategica, intellettuale e continentale. La Commissione Europea, al fine di promuovere i consueti accordi di stabilizzazione ed associazione con quelle realtà – generalmente appartenenti ai Balcani Occidentali – che hanno espresso il desiderio di appartenere all’Unione, ha messo in campo numerosi progetti con fini differenti applicati al contesto scolastico, formativo, informatico e culturale: ammodernamento di infrastrutture scolastiche, inclusione di alcune realtà extraeuropee in programmi di scambio culturale e formativo tra docenti ed insegnanti e di inclusività, in modo tale che gli appartenenti a determinate comunità etniche o di altra natura e gli studenti diversamente abili non si sentano esclusi dai processi didattici ed educativi. Tali iniziative hanno interessato da vicino alcune realtà come il Montenegro e la Serbia, dove il primo ha già adottato l’euro come valuta interna (come il Kosovo) e il secondo vive un profondo dibattito interno circa l’adesione all’Europa viste le ostilità con il blocco atlantico, tramutatisi in lunghi silenzi circa questioni internazionali ancora non risolte. Le scuole, in tali contesti, divengono il volano di appartenenza ad un’Europa sempre più unita ed interconnessa, capace di spingersi ben oltre i propri confini politici.

Digitalizzazione, si amplifica il veicolo globale delle informazioni. Scuola in primo piano nei Balcani

I progetti discussi, finanziati e messi in campo dalla Commissione Europea e dagli uffici per l’Istruzione mirano alla costituzione di un definitivo sistema-rete a livello continentale, in grado di unificare le esigenze delle singole realtà nazionali a livello di istruzione, università e ricerca e proiettarle in un’ottica il più possibile europea e comunitarie. Si risolleva, per tale scopo, il caso del Montenegro, mera entità mediterraneo-balcanica dalle spiagge di sabbia finissima, dai monasteri ortodossi che costellano le aride cime del paese e, purtroppo, dal sistema scolastico già depredato dalle precedenti riforme e calpestato, in termini di fondi dedicati, dall’emergenza sanitaria che ha messo in seria difficoltà gli ospedali locali. “L’Istruzione di qualità per tutti”, massima ripetuta e riaffermata a livello europeo, non si tratta solo di uno slogan: l’UE ha organizzato diversi corsi di formazione per insegnanti, studenti e amministrazioni scolastiche su come utilizzare l’istruzione per la cittadinanza democratica nelle attività quotidiane in Montenegro e non solo. La digitalizzazione e l’aggiornamento infrastrutturale del Belpaese, nel mentre, attende i consistenti fondi europei del PNRR dedicati alla posa della fibra ottica nelle aree più remote e del nuovo allestimento delle sale dedicate all’informatica all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.

Il caso del Montenegro: partenariato europeo nelle scuole per progetti di inclusività e democrazia

Quaranta scuole montenegrine hanno ricevuto l’ammodernamento di aule, divenute anche digitalizzate grazie a 54.000 euro di attrezzature donate dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica. Le attrezzature donate, che comprendono sistemi di videoconferenza, laptop, schermo TV, luce led e altro, serviranno per la digitalizzazione e la diversificazione dei contenuti educativi, ma anche per la promozione di valori democratici come l’inclusione di tutti gli studenti nei processi di formazione e didattica. Oana Kristina Popa, ambasciatrice della delegazione dell’Unione europea in Montenegro, ha affermato che dall’inizio della pandemia, l’Unione europea ha sostenuto l’istruzione inclusiva e continua: “Con questa donazione, abbiamo assicurato la continuazione dell’istruzione e delle lezioni in questi cambiamenti e tempi difficili. Parallelamente, abbiamo anche donato computer a famiglie vulnerabili, soprattutto nel nord del Montenegro. Dopo questi due anni difficili, noi adulti abbiamo una grande responsabilità da restituire alle giovani generazioni desiderose di recuperare il tempo perduto. Digitalizzando e diversificando i contenuti educativi, possiamo ampliare gli orizzonti dei giovani, la loro empatia o altre competenze.”. L’attrezzatura è stata fornita attraverso l’azione congiunta dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa “Educazione di qualità per tutti”, che è stata attuata con l’obiettivo di promuovere un’istruzione di qualità per tutti promuovendo l’inclusione e soluzioni per affrontare la discriminazione nel sistema educativo e in questo modo contribuire a una società inclusiva, pacifica e democratica. L’azione comprende 40 scuole primarie pilota, secondarie e professionali in Montenegro.

Andrea Maggi

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