Categorie: Attualità

Partigiani della Scuola Pubblica contro il Miur: sostiene l’Anp

Come è noto era partita un’interrogazione parlamentare per sapere dal Miur la sua posizione relativamente all’affermazione dell’ANP che durante un corso di formazione aveva affermato che la legge sulla buona scuola permette ai dirigenti “di non avere le mani legate rispetto ai docenti contrastivi”. 

E siccome la risposa da parte della sottosegretaria Anna Borletti dell’Acqua non è stata soddisfacente, oltre a suscitare indignazione da parte dei deputati interroganti, ha indignato pure i “Partigiani della scuola” che così commentano quanto è successo.

I Partigiani della Scuola Pubblica denunciano la grave posizione di tacito assenso e tolleranza assunta dal MIUR in merito alla questione vicenda legata alla formazione condotta dall’ANP contro i “Docenti contrastivi ” sollevata in Parlamento da Bocchino ed altri esponenti della sinistra italiana, a seguito dell’esposto / denuncia a cura di PSP. I Parlamentari, non a caso, si sono dichiarati insoddisfatti dalla mancanza di posizione netta del MIUR che si é limitato a rispondere alla richiesta di revocare qualsivoglia forma di accredito all’Associazione Nazionale Dirigenti e alte professionalità in materia di formazione, che l’attività non vincolava nessuno alla partecipazione.

 

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

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Nel momento in cui, però, a quella formazione il MIUR Riconosce un accreditamento, automaticamente ne condivide i contenuti e se ciò avviene significa che lo stesso Ministero dell’Istruzione riconosce come legittimo da parte di un Dirigente scolastico avvalersi dei propri poteri per impedire ai docenti il libero esercizio della professione, negare loro la libertà di pensiero e di espressione, tutti elementi che oltre a far parte della nostra Costituzione fanno del nostro uno stato democratico basato sul diritto e non sui rapporti di forza. Dunque il MIUR conferma che é il preside sceriffo lo strumento di cui intende avvalersi il governo che ha partorito questa legge 107 per imbavagliare i docenti, per riempire le scuole di replicanti il pensiero unico trasmesso attraverso i direttori scolastici regionali ai dirigenti e da questi ai docenti. Fare della scuola pubblica una struttura piramidale di indottrinatori, che ha il solo scopo di addestrare i futuri sudditi-operai-consumatori del domani, le teste vuote da riempire di ciò che serve al mercato, questa é la ratio della “buona scuola “, adesso é il MIUR che lo conferma, PSP lo aveva rilevato da subito

Pasquale Almirante

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