Ancora un’altra presa di posizione sul caso della professoressa palermitata sospesa dall’insegnamento.
L’appello dei PSP
L’appello, questa volta, arriva dai Partigiani della Scuola Pubblica: “A tutti i sindacati, sia di categoria che generali, chiediamo un impegno che vada oltre la proclamata solidarietà verso la professoressa Dell’Aria. Chiediamo che venga costituito un collegio legale intersindacale che si occupi della difesa della collega. Ai parlamentari di tutti i gruppi politici che ancora credono nella democrazia chiediamo un atto di coraggio e dignità: sfiduciate questo governo; non siate complici attivi o passivi delle nefandezze di cui si sta rendendo responsabile!”
Secondo i Partigiani politica e sindacati devono percorrere questa strada per evitare che venga cancellata definitivamente la libertà di insegnamento dei docenti: “Siamo ormai alla chiusura del cerchio – denunciano i PSP – siamo all’apice delle conseguenze nefaste del clima nel quale è maturata ed è stata approvata la legge 107/2015, la famigerata riforma della scuola. Abbiamo costantemente denunciato la filosofia di fondo della riforma, una filosofia che va molto oltre gli aspetti tecnici dell’articolato (anche quelli non condivisibili e contestati); una filosofia sottesa ad una finalità che ora emerge in tutta la sua brutalità: trasformare i docenti della scuola pubblica italiana da liberi educatori di cittadini in indottrinatori di sudditi, con le buone o con le cattive”.
Chi aspira ad limitare la democrazia e ad instaurare il regime – sostengono sempre i PSP – sta però sbagliando i conti: “Il popolo italiano non è la massa informe che loro sognano. Il popolo italiano è fatto dei figli e dei nipoti di coloro che si sono battuti per la libertà e la democrazia a costo della propria vita, è fatto dai milioni di cittadini che in tempi recenti si sono mobilitati in difesa della Costituzione Repubblicana scaturita dalla lotta di liberazione”.
Ma non si conoscono ancora le “carte”
Intanto si conferma che il Ministero è in forte difficoltà nella gestione del “caso”: le dichiarazioni del ministro Bussetti appaiono in netto contrasto con quelle del sottosegretario Giuliano mentre nessuno ha ancora speso mezza parola per spiegare come si intende annullare quel provvedimento di sospensione dall’insegnamento che tutti continuano a definire esagerato se non addirittura sbagliato.
Va anche aggiunto che da giorni la vicenda continua ad essere in primo piano nei giornali, nel WEB e nella televisioni ma nessuno è ancora riuscito a ricostruire la vicenda partendo dagli atti ufficiali (relazione ispettiva, contestazione degli addebiti, controdeduzioni della docente e provvedimento sanzionatorio finale), dal momento che si tratta di atti assolutamente riservati che sono in possesso esclusivamente della diretta interessata, del suo legale e dell’ufficio provinciale di Palermo che li ha prodotti.