In questa campagna elettorale evanescente e surreale, dove si gioca a fare proposte “shock“ che ci lasciano senza parole e increduli (ma qualcuno continua a crederci), si parla pochissimo delle cose concrete e della vita quotidiana delle persone.
I nostri politici non riescono più a comunicare i loro programmi e le loro proposte sull’Italia dei prossimi 5 anni. Nonostante tutto restiamo molto curiosi di sapere se, dopo lo sfacelo di questi ultimi anni abbattutosi sulla scuola pubblica, ci sono serie proposte di cambiamento di rotta per la scuola italiana.
Le proposte sono poche, frammentarie e non si parla con convinzione di un cambiamento di rotta, rispetto al passato. Qualche proposta arriva dal partito democratico, attraverso le esternazioni pubbliche del suo responsabile scuola, Francesca Puglisi. Il Pd non sarebbe intenzionato ad intervenire contro la riforma Gelmini, che tra l’altro non ha condiviso, durante la legislatura che è giunta alla fine, ma propone il suo mantenimento. Le proposte più interessanti del partito democratico sono essenzialmente tre:
“quella di un intervento serio sulla sicurezza delle scuole, attraverso l’apertura di migliaia di piccoli cantieri volti a sanare l’attuale stato disastroso dell’edilizia scolastica;
un altro intervento deciso e non più rinviabile è quello di una lotta, senza se e senza ma, contro la dispersione scolastica, problema che ha raggiunto livelli che ci mette ai margini dell’Europa;
in ultimo si parla insistentemente di un rilancio sentito dell’autonomia scolastica, derubricata in questi ultimi tempi, a parere della Puglisi, come una istituzione di stalking burocratico”.
Il partito democratico respinge al mittente la riduzione di un anno del percorso di studi dei nostri giovani, sostenendo che l’idea del PdL di anticipare l’obbligo a 5 anni è un’idea non condivisibile e dannosa per gli attuali modelli pedagogici della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.
Allo stesso modo il Pd è fortemente contrario alla soppressione dell’ultimo anno delle superiori.
Altra idea che non trova d’accordo la responsabile scuola del Pd, è quella proposta dalla Gilda insegnati del dirigente scolastico elettivo. Per la Puglisi l’eleggibilità del Ds non è la panacea dei mali e dei conflitti della scuola. Piuttosto, conclude la responsabile scuola del Pd, per guarire i mali della scuola italiana bisogna rilanciare l’autonomia scolastica attraverso un arricchimento delle risorse umane ed economiche della singola scuola, partendo con un seria proposta di organico funzionale ai bisogni effettivi delle singole istituzioni scolastiche.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…