Si conferma lo spirito competitivo degli alunni italiani. Anche in occasione della quarta edizione delle Olimpiadi di Italiano, che il 13 febbraio vedrà 15 mila studenti, appartenenti a circa 600 istituti superiori, si cimenteranno nella gara selettiva di istituto. Seguiranno il 13 marzo e l’11-12 aprile le prove interprovinciali e nazionali.
L’iniziativa è stata presentata l’11 febbraio al ministero dell’Istruzione. Questa gara, ha affermato il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, ”valorizza le eccellenze nelle nostre scuole. L’italiano è l’elemento fondamentale della nostra identità ed è una delle lingue più parlate al mondo”. A partire dalla seconda prova, alle Olimpiadi parteciperanno anche le scuole italiane all’estero. Hanno già aderito, fa sapere il Miur, 18 istituti. Tra questi, scuole di Madrid, Casablanca, Parigi, Praga, Barcellona, Bruxelles, Sofia, Bratislava, Cairo e Asmara. Al momento la regione italiana con il maggior numero di scuole iscritte è la Campania (73). Seguono Veneto (55) e Lombardia (52).
Nelle prime due fasi le gare si svolgeranno online. La finale, a cui parteciperanno 60 studenti delle scuole italiane e 8 ragazzi di scuole straniere, si terrà a Firenze nell’ambito dell’iniziativa culturale ”Giornate della lingua italiana”: i ragazzi affronteranno quesiti a risposta chiusa e prove aperte di scrittura.
Il comitato tecnico delle Olimpiadi sta lavorando anche a una app, ”Conosci l’italiano”, che valuta la conoscenza della lingua. Contiene i quesiti delle olimpiadi precedenti posti in chiave di gioco e sarà disponibile ”a fine febbraio”.
”Le scuole iscritte a questa edizione – ha osservato il direttore generale per gli Ordinamenti scolastici, Carmela Palumbo – sono aumentate rispetto all’anno scorso, quando si erano fermate a quota 542. Partecipa più di un quinto del totale degli istituti superiori”. ”Crediamo nella lingua come strumento di promozione – ha aggiunto il direttore centrale per la Promozione della cultura e della lingua italiana del Ministero degli Esteri, Massimo Riccardo – è un modo di far sentire le scuole italiane all’estero”.
E’ anche un modo, ha concluso la presidente dell’Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio, ”per richiamare fortemente l’attenzione sull’importanza della lingua e per alzare la consapevolezza linguistica che nel nostro paese non è così forte”.
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