La proposta unitaria dei sindacati, il cui testo è stato reso pubblico, prevede un piano di stabilizzazione del precariato della scuola, grazie all’attivazione di PAS, ovvero percorsi abilitanti speciali. Un aspetto da sottolineare è quello relativo al fatto che saranno attivati PAS anche per i posti di sostegno.
Infatti, per quanto riguarda i requisiti la proposta è chiara: “la procedura si svolge anche per il sostegno e vi può accedere chi ha prestato almeno un anno di servizio su tale tipologia di posto”.
Ciò significa che un docente di terza fascia, che abbia maturato 36 mesi di servizio, se un anno scolastico è stato assegnato ad un alunno disabile a coprire un posto di sostegno, tale docente, fermo restanti gli altri requisiti, potrà accedere al PAS per i posti di sostegno e quindi essere immesso in ruolo.
Tale operazione dovrebbe garantire, pertanto, una più rapida copertura dei posti di sostegno, secondo l’idea dei sindacati. Posti che effettivamente ogni anno rimangono scoperti in molti casi.
La domanda che sorge spontanea è la seguente. Ma chi sta partecipando alle selezioni del TFA sostegno, chi ha già superato la prova preselettiva (a pagamento) e sta per affrontare l’orale, cosa deve fare? Forse sarà possibile congelare il corso. Ma in che senso? Chi ha pagato riceverà il rimborso? Le Università come si comporteranno? Tutti dubbi che attendono risposta, si spera dal provvedimento definitivo che dovrebbe approdare in Senato.
Nel frattempo però sono tanti i docenti già specializzati sul sostegno che hanno affrontato le selezioni in ingresso per accedere al corso di specializzazione che storcono il naso verso questa proposta semplificata di accesso ai posti di sostegno.
Gli aspiranti che parteciperanno alla fase transitoria lo faranno con la seguente modalità:
– Presentazione della domanda in una sola regione;
– Accesso selettivo per soli titoli (laurea) e servizi finalizzato alla copertura di tutti i posti disponibili all’interno della regione;
– I candidati che rientrano nel contingente accedono al PAS in quella regione e contestualmente lavorano su un posto disponibile fino al 31 agosto.
Se la valutazione di merito finale del percorso abilitante è positiva, si procede all’immissione in ruolo con anno di prova;
– Coloro che non rientrano nel contingente svolgeranno il PAS nella regione/provincia nella quale sono inseriti nelle graduatorie di istituto.
Il PAS sarà organizzato dalle Università in collaborazione con le scuole.
Ricordiamo che secondo le intenzioni dei sindacati, tale operazione dovrebbe permettere a tutti i docenti che hanno i requisiti delle 3 annualità (circa 55.000) di abilitarsi, consentendo a coloro che si trovano in posizione utile rispetto ai 24.250 posti (PAS) di trasformare il proprio contratto, attraverso la fase transitoria, da tempo determinato a tempo indeterminato.
I candidati potranno scegliere liberamente e con consapevolezza per quale regione concorrere ai fini della stabilizzazione.
La procedura è finalizzata alla copertura dei posti e coloro che non rientrano nel contingente che accede alla stabilizzazione si abilitano con i PAS e potranno inserirsi nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia.
La fase transitoria non è finalizzata a determinare graduatorie permanenti o ad esaurimento, essendo una procedura speciale e una tantum.
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