Categorie: TFA Speciali (Pas)

Pas: avvio a gennaio 2014?

– La prima questione è quella di predisporre un controllo centrale sulla procedura di valutazione delle domande ai Pas, operata dagli Usr. A tale proposito, infatti, è stata riferita al Capo Dipartimento. dott. Chiappetta, una certa difformità nelle procedure e nei tempi, cosa sulla quale è stata quindi attuata un’azione di controllo dal Miur, al fine di garantire omogeneità e imparzialità.
– Riguardo l’effettivo avvio dei Pas è stato confermato che gli stessi partiranno tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Entro la fine di novembre, infatti, sarà definita l’offerta formativa delle università e saranno allora attuate le fasi successive. A rassicurazione di quanti si potrebbero trovare nella condizione di non aver ancora ricevuto una comunicazione ufficiale sulla propria posizione, si comunica che sarà possibile iscriversi ai Pas con riserva, in attesa dell’ufficializzazione dei dati da parte degli Usr.
– Circa la possibilità di accedere ai permessi per il diritto allo studio, poi, è stata presa in considerazione dal Miur la necessità di garantire ai docenti che frequenteranno i Pas accesso al monte ore previsto. Il Ministero, quindi, sta valutando misure adeguate alla definizione di una proroga dei termini e per una adeguata soluzione di questo problema.
– Rispetto alla necessità di poter “congelare” eventuali altri corsi universitari attualmente frequentati dai docenti iscritti ai Pas, sono al vaglio del Miur e dalla Crui (Conferenza dei Rettori delle università italiane) una serie di ipotesi ancora da definire ma tutte orientate verso la tutela dei diritti e delle aspettative dei docenti interessati. Si tratta soltanto di definire la soluzione migliore e più efficace per assicurare a tutti la frequenza dei Pas.
– È in fase di definizione il decreto che stabilirà i criteri di scaglionamento dei corsisti Pas.
– È in fase di definizione anche il decreto che permetterà l’effettiva attivazione dei Pas. In esso saranno contenuti e stabiliti i criteri di “accorpamento” in presenza di numeri bassi: ad esempio, potrebbero essere accorpate parzialmente classi di concorso affini, specie per le materie di ordine generale, e saranno previsti accorpamenti anche tra le università, con “capofila” quella con una piattaforma on line, sistema in grado di garantire la frequenza a distanza dei corsisti, residenti in regioni diverse dall’ateneo che eroga il servizio.
– In relazione alla constatazione che vi è una forte spinta politica nei confronti di quanti hanno ottenuto l’abilitazione con i Tfa ordinari, è stato ribadito che non sarà possibile immaginare che i titoli abilitanti acquisiti, qualsiasi sia la formula, possano essere considerati dissimili. È ancora troppo presto per stabilire quali saranno le misure atte a garantire tale imprescindibile presupposto ma è comunque possibile affermare che al Miur il problema sarà affrontato con la massima cautela e la giusta considerazione.
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Un altro importantissimo tema affrontato riguarda i diplomati magistrali, specie in relazione al recente dibattito parlamentare sulla loro situazione. Fermo restando che il decreto che ribadirà la spendibilità del titolo nelle scuole paritarie, dal Miur arrivano segnali positivi, specie in relazione ai corsi di specializzazione per il sostegno. Tale titolo, infatti, sarà ammesso alla frequenza dei corsi ed è utile, quindi, che tutti i possessori di tale titolo interessati ai suddetti corsi di affrettarsi a presentare domanda, anche qualora i bandi fossero scaduti. Nei prossimi giorni si capirà meglio come il Miur intenderà risolvere la questione.
L’associazione Adida, poi, si è fatta portavoce di una problematica assai importante, posta alla sua attenzione di un gruppo di idonei ai Tfa ordinari che non erano in posizione utile per l’accesso ai corsi. Vista l’incapacità del sistema di garantire l’accesso a tutti i vincitori del concorso, infatti, si è generata l’incredibile situazione per la quale, a fronte di una certa disponibilità di posti, l’accesso ai Tfa è stato garantito ad un numero di aspiranti nettamente inferiore, a causa della mancata redistribuzione dei posti disponibili. Per questo cospicuo gruppo di persone, il Miur sta valutando misure adeguate, atte a valorizzare il risultato raggiunto da parte loro.
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