Anche se c’è stata una frenata verso l’approdo in Parlamento del testo sul reclutamento firmato dal Miur e dai sindacati, resta caldo il tema del Pas, il percorso abilitante destinato a migliaia di precari che li porterebbe, secondo il Governo, in ruolo fra qualche anno. Di sicuro dopo i colleghi del concorso straordinario per chi ha maturato 36 mesi di servizio.
Al Pas docenti potranno partecipare i docenti con 36 mesi di servizio svolto nella scuola paritaria, rigettando la prima proposta che prevedeva tale servizio come in subordine rispetto alle supplenze sulla scuola statale.
Un altro punto importante risponde a molti lettori che hanno chiesto delucidazioni in merito negli ultimi giorni: il Pas sarà attivato entro e non oltre il 2019 e prevede più cicli. Pertanto, potrebbero esserci più di un possibilità per i precari.
Infine al Pas docenti, potranno accedere, e questa è una conferma, anche gli insegnanti di ruolo e i soggetti con dottorato di ricerca.
Pertanto, al prossimo PAS potranno partecipare anche i dottori di ricerca, che rivendicano il titolo più importante dell’ordinamento italiano e per questo sarebbe illegittima una loro esclusione da tali percorsi.
Spesso, come sappiamo, la carriera all’Università con il dottorato finisce prima di iniziare, dati i compensi a volte inesistenti (bassi quando ci sono) del lavoro negli Atenei.
Ecco perchè, da anni, i laureati in possesso del dottorato di ricerca provano la strada dell’insegnamento nella scuola secondaria, incontrando tuttavia numerosi ostacoli normativi che hanno portato a ricorsi e sentenze non sempre coerenti: per rendere idea della non linearità di giudizio, ricordiamo il verdetto del Consiglio di Stato sul concorso abilitati 2018, ammettendo alla fine i dottori di ricerca dopo averli esclusi in un primo momento: ”Il dottorato di ricerca, infatti, rappresenta il più alto titolo di studio previsto dal nostro ordinamento, poiché – come previsto dall’art. 4, comma 1, l. 3 luglio 1998, n. 210, che gli ha conferito l’assetto attuale- fornisce “le competenze necessarie per esercitare … attività di ricerca di alta qualificazione”.
Quindi in linea di principio, il titolo dovrebbe essere valido per insegnare nella scuola secondaria. Anche se però sono tante le critiche di chi vorrebbe i dottori di ricerca solo come usurpatori o comunque sempre accusati di scegliere la scuola solo come un “ripiego” e non come prima scelta.
Adesso con l’inserimento dei dottori di ricerca al percorso abilitante speciale (PAS) l’amministrazione sta provando ad aprire nei confronti del dottorato di ricerca, anche se l’ADI (Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia) ha già manifestato alcune perplessità.
Ricordiamo che al termine del PAS, i partecipanti avranno l’abilitazione all’insegnamento e saranno inseriti nella seconda fascia di istituto, da cui pescare per le supplenze. Anche i dottori di ricerca quindi.
Come scritto in precedenza, il Governo potrebbe inserire la norma concordata con i sindacati in un decreto legge specifico o che affronti due tre questioni legate al tema del lavoro o della pubblica amministrazione.
Se il Governo non riuscisse a far passare il decreto in Parlamento si aprirebbe una questione politica di non poco conto con ripercussioni del tutto imprevedibili. Si stanno ancora limando le differenze di veduta fra M5S e Lega, che sta rallentando il tutto.
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