Il 24 aprile Miur e Sindacati hanno siglato l’intesa per la stabilizzazione dei precari. L’accordo prevede una procedura riservata e semplificata che da accesso al 50% dei posti disponibili per il concorso ordinario e un percorso abilitante speciale senza selezione in ingresso. Il PAS sarà:
• aperto a tutti i docenti con tre annualità di servizio nelle scuole statali, paritarie e percorsi di istruzione e formazione professionale limitatamente all’obbligo scolastico
• attivato entro e non oltre il 2019
• articolato su più cicli annuali
• aperto alla partecipazione anche del personale di ruolo e ai dottori di ricerca. La procedura del concorso straordinario finalizzata alla stabilizzazione prevede:
• l’accesso ai docenti con tre annualità di servizio nella scuola statale maturate negli ultimi 8 anni
• il requisito di avere svolto almeno 1 anno di servizio nella classe di concorso specifica per la quale si concorre
• la valorizzazione del servizio prestato
• una prova scritta computer based selettiva
• una prova orale non selettiva
• la procedura conferirà a tutti i vincitori l’abilitazione.
Le organizzazioni sindacali si sono fatte interpreti delle richieste e delle aspettative dei precari di terza fascia con servizio, svolgendo un ottimo lavoro. I precari da cinque anni attendono di poter partecipare ad un percorso abilitante o ad un concorso che fino ad ora è stato riservato solo ed esclusivamente per gli insegnanti abilitati. Nonostante la piena disponibilità del Ministro Bussetti e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha partecipato al primo incontro con le organizzazioni sindacali, l’iter dell’accordo che doveva essere inserito nel Decreto crescita, ha subito una battuta d’arresto. Secondo alcuni giornali accreditati, lo stop sarebbe dovuto al no di alcuni esponenti del M5S. Ma in un comunicato stampa i pentastellati smentiscono categoricamente di avrebbe bloccato l’inserimento nel decreto Crescita del piano straordinario per il reclutamento dei precari della scuola e dunque dei cosiddetti Pas. “Mai nessuna proposta e’ arrivata in commissione, ne’ ai relatori e in Parlamento. Peraltro, trattandosi di un decreto fiscale, difficilmente la materia del reclutamento dei docenti avrebbe potuto essere ricompresa.” Affermano i deputati del M5S. “Riteniamo che i Pas riprendono i parlamentari pentastellati, non rappresentino una soluzione per due ordini di ragioni: continuano a produrre precariato, paradossalmente facendo sborsare anche migliaia di euro a questi aspiranti docenti, e per giunta aprono il varco agli speculatori della formazione, alcuni dei quali addirittura con sede all’estero”. Ma le domanda sorgono spontanee: – Perché allora bandire un TFA sostegno non abilitante e a pagamento, quando in realtà non si vogliono far sborsare migliaia di euro ai docenti? – Il varco agli speculatori della formazione all’Estero non si aprirebbe ancora di più visto che l’Italia non permette agli insegnanti di potersi abilitare nella propria classe di concorso? Il comunicato cozza con la realtà dei fatti, ci sono migliaia di docenti che lavorano da anni con contratti a tempo determinato e aspettano di poter finalmente avere la possibilità di abilitarsi, fare un concorso riservato come nel 2013 e finalmente entrare di ruolo. Non si tratta affatto di una sanatoria, come ancora affermano molti colleghi e politici, in quanto per il PAS c’è una selezione in itinere con una tesi finale, mentre il concorso riservato prevede una prova scritta computer based selettiva. Auspichiamo ad una risoluzione definitiva del problema, augurando un buon lavoro ai Sindacati che ci rappresentano, e al Presidente Conte, al Ministro Bussetti e al suo governo.
Prof.ssa Irene Anastasi
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