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Pas e corsi di sostegno in Sardegna: i ritardi e l’insularità penalizzano i docenti

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La situazione di grave ritardo si tramuta, giorno dopo giorno, in reale esclusione per moltissimi docenti dai possibili Percorsi Abilitanti Speciali. Il rischio è molto concreto e ci induce a intervenire presso l’Usr Sardegna con la richiesta di portare al tavolo, ancora una volta, le problematiche commesse ai Pas e ai corsi di sostegno attualmente inesistenti.
Il ritardo nell’emanazione dei provvedimenti relativi ai Pas e ai corsi di sostegno, nonché la diversa tempistica dell’emanazione dei bandi da parte delle università, stanno divenendo reale motivo di discriminazione rispetto alle pari opportunità che devono essere garantite agli aventi titolo a prescindere dalla loro collocazione geografica.
I nostri docenti conoscono solo ora gli elenchi degli ammessi ed i corsi attivati dalle università locali, come anche solo ora sono noti i corsi che non saranno attivati in Sardegna, pertanto si dovrà fare riferimento ad altre regioni, per altro non note. Infatti tutto ciò accade senza nessun coordinamento inter-regionale. Inoltre la maggior parte delle università delle altre regioni ha già esperito tutte le prassi di accettazione delle iscrizioni ed ha chiuso gli accessi.
L’assenza di coordinamento inter-regionale tra gli Uussrr e le Università è un dato enormemente negativo che comporta una fortissima penalizzazione professionale e lavorativa per il personale precario della nostra Isola, con conseguente possibilità di apertura a “personale professionalizzato” proveniente dal resto della nazione.
Chiediamo alla nostra classe politica di intervenire in modo deciso con interrogazioni parlamentari per comprendere come mai ai docenti precari sardi si precluda la possibilità di frequentare corsi professionalizzanti che consentirebbero sbocchi lavorativi maggiormente garantiti.
Il rischio che troppi docenti sardi rimangano fuori dai percorsi universitari previsti dai decreti ministeriali impone, allo stato attuale, interventi immediati affinché si trovino soluzioni non più prorogabili .
La Cisl Scuola denuncia la forte discriminazione determinata dall’insularità e dalla scarsa attenzione alle problematiche che la stessa pone rispetto alla mancata attivazione dei corsi nelle nostre università.