Chi lavora in scuola statale comunque abbia maturato il punteggio poiché contemplato dal sistema scolastico nazionale e dalla normativa vigente ha diritto alla partecipazione alla fase di stabilizzazione.
Altrimenti si andrebbe a ledere un gravissimo diritto costituzionale e si darebbe via ad una nuova stagione di ricorsi. Chi ha scelto di lavorare nella scuola statale dopo aver fatto percorsi in Iefp, seri poiché controllati e finanziati con risorse esclusivamente pubbliche tanto è vero che vengono fatti nei Centri di formazione ma anche all’interno delle scuole statali con le medesime modalità, VA STABILIZZATO AL PARI DEGLI ALTRI SUOI COLLEGHI NELLA SCUOLA STATALE.
I docenti hanno fatto scelte di vita in base alla normativa in essere, ora un rimescolamento delle carte, potrebbe mettere in crisi dei lavoratori che hanno insegnato con passione, serietà, titoli, maturando un’esperienza importante. Chi ha 10 anni di esperienza passerebbe dietro a chi ne ha 3. E’ questo contemplabile in un sistema di diritto?
Se agli studenti è data la possibilità di cambiare percorso (sistema delle passerelle) la stessa possibilità è stata finora data agli insegnanti, ora c’è chi vuole togliere questo diritto sacrosanto e va contro a quanto accaduto con il pas 2013 e alla fase di stabilizzazione successiva.
Ricordiamoci che con i RICORSI PORTATI AVANTI DAI SINDACATI SEDUTI AL TAVOLO DELLE TRATTIVE, moltissimi docenti dei percorsi Ief sono entrati NELLE GAE E OGGI HANNO IL POSTO DI RUOLO. Dunque, gli stessi sindacati e il Miur che ha consentito tutto questo in passato anche con il TRANSITORIO DEL 2018, rinnegherebbe se stessi, dando il via a ciò che è bene evitare, ovvero i ricorsi: sia per i docenti precari che si sentono costretti a farli che per i cittadini che loro malgrado devono concorrere a pagare le spese processuali.
Il sistema così ideato dal tavolo del 3 giugno esce monco, iniquo e suscettibile ad uno stravolgimento delle graduatorie così come concepite. Perciò i sindacati e il governo sono ancora in tempo per rivedere l’ultimo pezzetto dell’accordo, dando la possibilità a tutti di partecipare alla fase di stabilizzazione, ognuno con i suoi titoli e la sua esperienza all’interno del sistema scolastico nazionale. Altrimenti si dovrà dire che i percorsi Iefp vanno chiusi perché inutili e soprattutto non devono mai più ricevere alcun finanziamento pubblico.
Invece, il governo sa benissimo quanto i docenti debbano avere pari opportunità come del resto gli studenti che frequentano queste scuole che formano eccellenze in ambito professionale.
Sara Carnelos
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