Il tavolo tecnico dello scorso 3 giugno ha posto diversi punti fermi in merito al Pas 2019, la misura individuata dai sindacati e approvata dal Miur per la stabilizzazione del precariato.
La prossima settimana potrebbe anche chiudersi la trattativa, con un nuovo incontro in cui sarà messa la parola fine alla questione e poter partire il prima possibile, con un emendamento al decreto crescita che dovrebbe essere il primo veicolo parlamentare utile per approvare la stabilizzazione ed il Pas.
Oltre al tema del servizio svolto nella scuola paritaria, confermato anche dal senatore leghista Pittoni, bisogna concentrarsi su un altro aspetto che dovrebbe essere confermato: potranno anche abilitarsi con il Pas anche i docenti di ruolo che vogliono acquisire l’abilitazione in un’altra classe di concorso per cui hanno titolo ad insegnare.
Tale proposta riguarda quindi più in generale l’intenzione di permettere anche a chi non è precario ed ha alle spalle tre anni di servizio nella scuola statale, di abilitarsi.
Apertura che riguarda anche, oltre a chi ha svolto supplenze nelle paritarie come accennato, anche i laureati con dottorato di ricerca ed i docenti che hanno maturato le tre annualità di servizio nell’ambito della Formazione Professionale insegnando nei bienni utili per l’assolvimento dell’obbligo scolastico.
I docenti di ruolo e gli altri candidati, dovrebbero rientrare quindi in un successivo step a quello prefissato dalle parti, ovvero immettere in ruolo già fra settembre e ottobre 24250 precari con tre anni di servizio.
Per i candidati che affronteranno il PAS e dovrebbero essere immessi in ruolo, tuttavia non si prospettano proprio tempi veloci, o quantomeno non sarà per tutti facile: infatti, bisogna ricordare che tali graduatorie PAS saranno in subordine alle GaE e alle graduatorie dei concorsi del 2016 e 2018. Ciò non toglie che in alcune regioni italiane alcune classi di concorso hanno le “vecchie graduatorie” già esaurite e queste potrebbe rivelarsi un vantaggio per alcuni candidati del PAS, ma l’esito dipende dalla singola disponibilità territoriale.
Gli aspiranti, sempre in base alla proposta dei sindacati, parteciperanno alla fase transitoria con la seguente modalità:
– Presentazione della domanda in una sola regione;
– Accesso selettivo per soli titoli (laurea) e servizi finalizzato alla copertura di tutti i posti disponibili all’interno della regione;
– I candidati che rientrano nel contingente accedono al PAS in quella regione e contestualmente lavoreranno su un posto disponibile fino al 31 agosto.
Se la valutazione di merito finale del percorso abilitante è positiva, si procede all’immissione in ruolo con anno di prova;
– Coloro che non rientrano nel contingente svolgeranno il PAS nella regione/provincia nella quale sono inseriti nelle graduatorie di istituto.
Il Pas 2019 sarà organizzato dalle Università in collaborazione con le scuole.
Per essere efficace, la fase transitoria deve partire dal 1°settembre 2019 e le graduatorie devono pertanto essere pronte entro il 31 luglio 2019. Su questa tempistica però, pesa senza dubbio l’iter politico dell’emendamento, che potrebbe condizionare le scadenze proposte.
Ma chi è che può partecipare ai PAS? Ecco quali sono i requisiti
– Il servizio deve essere stato prestato per almeno 180 gg. per anno scolastico; vale anche il servizio prestato nell’anno scolastico 2018/19.
– Si può partecipare se almeno una delle annualità è stata svolta sulla classe di concorso per la quale si intende concorrere.
– La procedura si svolge anche per il sostegno e vi può accedere chi ha prestato almeno un anno di servizio su tale tipologia di posto.
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