Nella giornata di oggi, 3 giugno, è previsto il tavolo tematico, forse quello decisivo, in merito al reclutamento e alla stabilizzazione del precariato. Il punto di partenza è la proposta dei sindacati, già accettata dall’amministrazione, ma che adesso dovrà trovare uno sblocco dal punto di vista politico.
In attesa di questo confronto, facciamo il punto della situazione in base alle informazioni contenute nel testo della proposta sindacale.
Tutto si incastra anche con il concorso scuola secondaria, i cui posti disponibili saranno circa 48.500 e, secondo la nostra proposta, andranno così suddivisi:
– 24.250 (50%) a docenti con i requisiti ordinari (abilitati, laurea + 24 cfu, etc.)
– 24.250 ai precari con 3 annualità (50%)
La misura proposta dalle organizzazione dei sindacati dovrebbe permettere a tutti i docenti che hanno i requisiti delle 3 annualità (circa 55.000) di abilitarsi, consentendo a coloro che si trovano in posizione utile rispetto ai 24.250 posti di trasformare il proprio contratto, attraverso la fase transitoria, da tempo determinato a tempo indeterminato.
I candidati potranno scegliere liberamente e con consapevolezza per quale regione concorrere ai fini della stabilizzazione.
La procedura è finalizzata alla copertura dei posti e coloro che non rientrano nel contingente che accede alla stabilizzazione si abiliteranno con i PAS e potranno inserirsi nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia.
Un aspetto fondamentale è che la fase transitoria non è finalizzata a determinare graduatorie permanenti o ad esaurimento, essendo una procedura speciale e una tantum.
Gli aspiranti partecipano alla fase transitoria con la seguente modalità:
– Presentazione della domanda in una sola regione;
– Accesso selettivo per soli titoli (laurea) e servizi finalizzato alla copertura di tutti i posti disponibili all’interno della regione;
– I candidati che rientrano nel contingente accedono al PAS in quella regione e contestualmente lavoreranno su un posto disponibile fino al 31 agosto.
Se la valutazione di merito finale del percorso abilitante è positiva, si procede all’immissione in ruolo con anno di prova;
– Coloro che non rientrano nel contingente svolgeranno il PAS nella regione/provincia nella quale sono inseriti nelle graduatorie di istituto.
Il PAS sarà organizzato dalle Università in collaborazione con le scuole.
Per essere efficace, la fase transitoria deve partire dal 1°settembre 2019 e le graduatorie devono pertanto essere pronte entro il 31 luglio 2019. Su questa tempistica però, pesa senza dubbio l’iter politico dell’emendamento, che potrebbe condizionare le scadenze proposte.
Ma chi è che può partecipare ai PAS? Ecco quali sono i requisiti
– Il servizio deve essere stato prestato per almeno 180 gg. per anno scolastico; vale anche il servizio prestato nell’anno scolastico 2018/19.
– Si può partecipare se almeno una delle annualità è stata svolta sulla classe di concorso per la quale si intende concorrere.
– La procedura si svolge anche per il sostegno e vi può accedere chi ha prestato almeno un anno di servizio su tale tipologia di posto.
Possibilità di ampliare i PAS (ai soli fini abilitativi) anche ai docenti già di ruolo, in subordine rispetto ai precari.
La sequenza delle immissioni in ruolo (GM 2016, GMRE 2018, concorso straordinario e ordinario) può prevedere una ciclicità (ripescaggio) fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Si parlerà anche di un altro aspetto nel corso del tavolo tematico: la proposta dei sindacati ha previsto anche un punto per gli assistenti amministrativi facenti funzione ATA.
Per loro
I candidati potranno scegliere liberamente e con consapevolezza per quale regione concorrere ai fini della stabilizzazione.
La procedura è finalizzata alla copertura dei posti e coloro che non rientrano nel contingente che accede alla stabilizzazione si abilitano con i PAS e potranno inserirsi nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia.
La fase transitoria non è finalizzata a determinare graduatorie permanenti o ad esaurimento, essendo una procedura speciale e una tantum.
Gli aspiranti partecipano alla fase transitoria con la seguente modalità:
– Presentazione della domanda in una sola regione;
– Accesso selettivo per soli titoli (laurea) e servizi finalizzato alla copertura di tutti i posti disponibili all’interno della regione;
– I candidati che rientrano nel contingente accedono al PAS in quella regione e contestualmente lavorano su un posto disponibile fino al 31 agosto.
Se la valutazione di merito finale del percorso abilitante è positiva, si procede all’immissione in ruolo con anno di prova;
– Coloro che non rientrano nel contingente svolgeranno il PAS nella regione/provincia nella quale sono inseriti nelle graduatorie di istituto.
Il PAS sarà organizzato dalle Università in collaborazione con le scuole.
Per essere efficace, la fase transitoria deve partire dal 1°settembre 2019 e le graduatorie devono pertanto essere pronte entro il 31 luglio 2019.
– Il servizio deve essere stato prestato per almeno 180 gg. per anno scolastico; vale anche il servizio prestato nell’anno scolastico 2018/19.
– Si può partecipare se almeno una delle annualità è stata svolta sulla classe di concorso per la quale si intende concorrere.
– La procedura si svolge anche per il sostegno e vi può accedere chi ha prestato almeno un anno di servizio su tale tipologia di posto.
Possibilità di ampliare i PAS (ai soli fini abilitativi) anche ai docenti già di ruolo, in subordine rispetto ai precari.
La sequenza delle immissioni in ruolo (GM 2016, GMRE 2018, concorso straordinario e ordinario) può prevedere una ciclicità (ripescaggio) fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La proposta dei sindacati ha previsto anche un punto per gli assistenti amministrativi facenti funzione ATA.
Per loro la proposta prevede:
– L’indizione di un percorso riservato (e/o mobilità professionale)
– L’eliminazione della prova pre-selettiva per i facenti funzione che partecipano al concorso ordinario
Per la valorizzazione professionale del restante personale Ata – mobilità professionale e posizioni economiche – è stato richiesto un tavolo specifico.
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