A più di un anno di distanza dal suo avvio, la “battaglia” sugli organici è ancora in pieno svolgimento anche se i movimenti di base accusano i sindacati di aver abbandonato troppo presto l’idea di poter contrastare il piano riduzione di scuole e cattedre previsto dall’articolo 64 della legge 133.
Fra i soggetti che hanno deciso di continuare nella protesta ricorrendo a ogni mezzo possibile si segnalano in particolare il Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale e l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” che stanno chiedendo anche alla giustizia amministrativa di pronunciarsi sulla vicenda.
Una ulteriore tappa di questo percorso è prevista per il prossimo 7 gennaio in occasione di una udienza convocata presso il Tar del Lazio.
D’altronde – commenta amareggiato Corrado Mauceri, coordinatore del Comitato di Firenze ” Per la Scuola della Repubblica” – “è prevedibile che, a fronte di una generale acquiescenza che ha consentito l’effettuazione di tali tagli e di tutti gli atti successivi , il TAR del Lazio si adopererà per trovare il modo di salvaguardare l’operato della Gelmini”.
La conclusione è scontata anche perché, accusa Mauceri, “opposizione parlamentare, Regioni ed Enti locali che pure potevano (e dovevano) istituzionalmente intervenire non solo non hanno tradotto in iniziativa politica le sollecitazioni dei Comitati dei genitori e degli insegnanti, ma non sono intervenuti nemmeno per pretendere almeno la corretta applicazione delle procedure previste dalle leggi approvate dalla stessa maggioranza”.
Ed è così che “la Gelmini ha potuto fare quello che voleva e come voleva senza alcuna difficoltà”.
A parere del Tavolo e della Associazione le “omissioni” del Ministro sarebbero numerose e di non poco conto, a cominciare dal fatto che i tagli sugli organici dell’anno in corso sono stati effettuati prima ancora che i relativi regolamenti fossero efficaci (i regolamenti per il I ciclo e per la razionalizzazione della rete scolastica sono infatti entrati formalmente in vigore nel mese di luglio).
“Il Ministro – sottolinea ancora il Comitato di Firenze – ha anche omesso di sentire per la ripartizione a livello regionale degli organici la Conferenza Stato-Regioni-Enti locali”.
Senza trascurare il fatto che per evitare un possibile annullamento dei Regolamenti del I ciclo da parte del TAR Lazio (il Piano programmatico previsto dall’art.64 della legge 133 non era stato formalmente adottato dopo i prescritti parere espressi dalle Commissioni Parlamentari) al quale già si erano rivolti diversi soggetti, tra i quali anche la Flc-Cgil, il Governo aveva dovuto approvare una apposita norma di legge che “sanava” in qualche modo l’irregolarità procedurale.
“In questo contesto politico desolante – conclude Corrado Mauceri – si colloca l’iniziativa legale del Tavolo Regionale per la difesa della Scuola Statale e dell’Associazione Per la scuola della Repubblica che isolatamente e pervicacemente riproporranno all’udienza del 7 gennaio l’illegittimità dei provvedimenti adottati per i tagli agli organici”.
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