Portato via tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno del tribunale di Mansura vicino al Cairo. Torna in carcere Patrick Zaki, libero dal dicembre 2021 ma sotto processo in Egitto per diffusione di notizie false.
“È stato condannato a tre anni”, ha riferito all’Ansa, come riporta Il Corriere della Sera, uno dei 4 legali dell’attivista al termine dell’udienza odierna a Mansura, in Egitto, notizia confermata anche dai presenti in aula. “Calcolando la custodia cautelare” già scontata, “si tratta di un anno e due mesi” di carcere, ha specificato Hazem Salah, uno degli avvocati di Patrick Zaki, riferendosi alla condanna a tre anni pronunciata oggi dopo che il ricercatore egiziano ha passato 22 mesi in custodia cautelare in prigione fino al dicembre 2021.
Patrick, secondo fonti del Corriere si trova ora in stazione di polizia e verrà poi probabilmente trasferito in carcere, dove resterà mentre i suoi legali capiranno quanto possono fare per cercare di ribaltare la sentenza. Secondo Hossam Bahgat, attivista egiziano per i diritti umani e fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), la stessa ong con cui ha collaborato Zaki, la sentenza non è soggetta ad appello.
Al di là delle accuse, si tratta di una notizia che getta nello sconforto famigliari e amici e tutti coloro che in questi anni si sono impegnati per la liberazione del giovane. “Si tratta del peggiore degli scenari possibili”, ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International che da sempre segue la vicenda di Zaki e che ha aggiunto: “Non finisce qui ora tutte le possibilità per tirarlo fuori da questa situazione vanno esplorate”. “Il governo italiano, per cortesia, intervenga”. “Senza parole . Tre anni. Un orrore senza fine. Sono in lacrime. Il governo italiano può essere fiero del suo silenzio, della sua assenza. Qualsiasi mobilitazione per riaffermare la libertà di Patrick. Solo l’inizio”, ha commentato Filippo Sensi, deputato del Pd.
Come abbiamo trattato, Zaki si è laureato all’inizio di luglio con 110 e lode all’Alma Mater di Bologna dall’Egitto in videocollegamento. Il ragazzo, mentre era libero e mentre il suo processo era ancora in corso, ha conseguito il master in Women’s and genders studies dell’ateneo di Bologna, con una tesi in “Media, giornalismo e impegno pubblico.
“Ringrazio Bologna – ha detto in quell’occasione Zaki – in cui mi sono sentito subito a casa, per non avere spento le luci sul mio caso, ringrazio la stampa libera. In carcere, leggere mi ha dato la forza, la cultura mi ha dato la forza”. Lo studente, com’è noto, è stato detenuto in Egitto dal 7 febbraio 2020 al dicembre 2021. Zaki è accusato di sovversione e notizie false.
Un altro caso relativo ad una persona esterna alla scuola che si è introdotta in…
I docenti, soprattutto coloro che insegnano nella scuola secondaria di secondo grado, sono frustrati perché…
Si è svolto lo scorso 20 novembre al Ministero dell'Istruzione e del Merito l’incontro di…
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministro dell’Istruzione…
Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…
L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…