Il neo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervistato da Corrado Zunino su Repubblica, parla di riapertura scuole e assicura: “Riporteremo gli alunni in classe come fatto in Emilia Romagna dopo il terremoto del 2012. Gli istituti a pezzi erano centinaia, allora. La sicurezza delle scuole, sia pandemica che strutturale, sarà un punto forte del mio mandato. Riporteremo i ragazzi in classe con la giusta cautela e gli investimenti del Recovery Fund.”
Ricordiamo infatti che il Ministro Bianchi ha una formazione tecnica, chiaramente, da accademico ed economista, ma anche una decennale esperienza politica, dal 2010 al 2020, dentro l’amministrazione Errani e poi quella Bonaccini, dove, con il ruolo di assessore alle politiche europee per lo sviluppo, scuola, formazione, ricerca, università e lavoro, ha dovuto fare i conti con il terremoto, un’esperienza che sarà di certo la base da cui ripartire nella scuola. Protezione dalla pandemia, quindi, ma anche sicurezza degli edifici.
Ripartire da quanto fatto dalla ex Ministra Azzolina
Non cancellerà ciò che già è stato fatto dall’amministrazione Azzolina, il nuovo Ministro, ma ripartirà dai dossier del suo predecessore per potenziare ciò che resta critico, come riferiamo in un altro pezzo.
Una particolare attenzione il Ministro la riserva alla questione della dispersione scolastica, specie al Sud: “La pandemia ha messo a nudo i divari e le disuguaglianze esistenti nel nostro Paese. Chi era già in condizione di svantaggio per situazione personale o sociale, si è impoverito ancora di più. Dovremo intervenire su quella fascia che ha sofferto la didattica a distanza, in particolare gli adolescenti del Sud e delle aree interne.”
In sintesi, il Ministro Bianchi ha ben chiaro che la posizione sulla riapertura delle scuole di chi lo ha preceduto ha delle valide e solide argomentazioni. Il difficile sarà fare in modo che i ragazzi tornino in classe in tutto il Paese con le dovute condizioni di sicurezza e cautela, tali che sia gli alunni stessi e le loro famiglie, sia il personale della scuola possano sentirsi al sicuro.
Le varianti del Covid-19
Peraltro, l’epidemia da Covid-19 pare vivere una nuova fase di crescita, spinta dalle varianti del virus, che preoccupano gli analisti e gli scienziati al punto da indurre alcuni di loro – Walter Ricciardi, ad esempio, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza – a chiedere il lockdowun totale e la chiusura scuole.
Insomma, il Ministro è cambiato ma il contesto resta lo stesso. Non c’è da aspettarsi alcun miracolo.