Nelle intenzioni del Governo, Patto per la Scuola e Decreto Sostegni bis dovrebbero risolvere alcuni dei numerosi problemi della scuola, ma non tutti i sindacati ne sono convinti.
Le critiche maggiori arrivano dalla Gilda, la cui confederazione (CGS) non ha neppure sottoscritto il Patto.
“Il rifiuto – spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – è avvenuto innanzi tutto per una questione di metodo; noi avevamo chiesto che si chiarissero prima i contenuti nei tavoli tecnici e solo successivamente si sottoscrivesse un patto che non fosse meramente un elenco di buone intenzioni”.
Quanto al decreto, la Gilda rileva che con esso “il Governo compie nuove eclatanti incursioni sulle materie contrattuali: viene mitigato il vincolo quinquennale, ma con lo scotto di nuove limitazioni per tutti gli insegnanti che partecipino alla mobilità, viene toccato l’orario di servizio; inoltre non vi sono le maggiori risorse per concludere un contratto decoroso ed infine i posti destinati alle stabilizzazioni sono largamente insufficienti rispetto alla situazione”.
Critiche analoghe arrivano anche dallo Snals di Elvira Serafini che pure aveva sottoscritto il Patto: “Con il decreto sostegni bis lo Snals invade con assoluta disinvoltura il campo della contrattazione nazionale rivedendo unilateralmente le condizioni dei vincoli di permanenza dei docenti sulle sedi e sulle tipologie di posti, nonché quelle sui requisiti per accedere alla mobilità annuale”.
Ma lo Snals va anche oltre e annuncia già il possibile avvio della mobilitazione del comparto scuola nel caso in cui il decreto non dovesse essere emendato nel corso del suo passaggio alle Camere.
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