Il decreto legge Cura Italia stanzia 85 milioni di euro per la “didattica a distanza”, 70 dei quali saranno destinati all’acquisto di dispositivi per gli alunni che ne sono sprovvisti e sono in difficoltà per procurarseli.
Ma non sarà semplice applicare in tempi rapidi questa disposizione in modo da far arrivare al più presto tablet e altri strumenti alle famiglie.
Ne è convinto il deputato Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.
“Nel decreto Cura Italia abbiamo inserito 85 milioni per la didattica a distanza, piattaforme, reti e strumenti per l’apprendimento a distanza. Serve acquistare PC e tablet e darli in comodato d’uso gratuito ai ragazzi e serve darli subito”.
“Se l’iter burocratico sarà quello solito – sottolinea Toccafondi – arriviamo tardi. Dobbiamo fidarci dei presidi, degli amministrativi e dei collegi docenti. Ci vogliono meno burocrazia e più fiducia altrimenti non aiutiamo tutti i ragazzi a fare scuola”.
La ministra Azzolina, per la verità, ha già annunciato che il decreto ministeriale per la ripartizione dei fondi fra le scuole è in fase di avanzata lavorazione e dovrebbe essere firmato in settimana.
Si tratta però di capire quanto tempo impiegheranno le scuole ad acquistare i materiali e a consegnarli agli studenti anche se, per la verità, già il decreto legge Cura Italia, all’articolo 120, comma 3, prevede che gli acquisti possano essere fatti anche in deroga alle norme del codice degli appalti.
Resta però un problema che, al momento, non sembra facilmente risolvibile: 70 milioni di euro corrispondo a non meno di 200 mila tablet che, forse, non sono neppure disponibili sul mercato e che non sarà facile far entrare in Italia dai Paesi che li producono.
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