Finora, come è stato reso noto generando moltissime polemiche, le famiglie degli studenti deceduti durante attività di alternanza scuola lavoro, come Giuliano De Seta, morto lo scorso settembre rimasto schiacciato da un pesantissimo blocco di acciaio, non hanno potuto ricevere alcun risarcimento.
Nel caso specifico di De Seta l’Inail non ha erogato nemmeno un euro ai genitori in quanto Giuliano era uno stagista e non un dipendente a tutti gli effetti della ditta, la Bc Service. La somma viene erogata anche agli stagisti solo nel caso in cui si tratti di capi di famiglia, eventualità che difficilmente può entrare in gioco nel caso di neo maggiorenni.
Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, capitanato da Marina Elvira Calderone, come riporta IlSole24Ore, ha pensato ad un Fondo per l’indennizzo dell’infortunio mortale durante lo svolgimento delle attività formative, com’è stato annunciato durante la conferenza stampa di presentazione del bando Isi 2022 di questa mattina nella sede Inail di Roma.
Si parla di dieci milioni di euro la dotazione finanziaria del Fondo per il 2023 così da poter rispondere alle richieste per eventi occorsi a partire dal primo gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina che regola l’alternanza scuola/lavoro, e di due milioni di euro destinati al Fondo per ciascun anno a partire dal 2024. La misura sarà inserita in uno dei decreti di prossima emanazione.
Ciò significa che le famiglie dei ragazzi che hanno perso la vita svolgendo attività di alternanza scuola lavoro potranno essere risarcite, e gli studenti che si infortuneranno nel futuro avranno una sorta di assicurazione. A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale. L’indennizzo alle famiglie, tra l’altro, potrà essere cumulato con l’assegno una tantum corrisposto dall’Inail per gli assicurati (di cui all’art. 85 del D.P.R. n. 1124/1965).
“Una prima risposta concreta al senso di ingiustizia da tutti noi provato per il mancato risarcimento alla famiglia De Seta – ha affermato il Ministro Calderone -, conseguente a un mancato aggiornamento della normativa. La sintesi rintracciata nel primo incontro operativo del tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro segna un cambio di passo nell’approccio a prevenzione e contrasto degli infortuni nei luoghi di lavoro che, come Governo, vogliamo perseguire. Ci impegniamo ora a sciogliere alcune questioni tecniche per procedere speditamente a colmare il ‘vuoto’ normativo e rendere operativo il Fondo”.
Probabilmente questo provvedimento attirerà alcune critiche: molti potranno obiettare dicendo che sembra si “normalizzi” l’eventualità tragica di una morte di uno studente all’interno di un progetto di Pcto, e che più che fare ciò bisognerebbe agire sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro.
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