Alla luce dell’ennesimo drammatico incidente verificatosi nell’ambito del Pcto (comunemente detto alternanza scuola-lavoro), in cui ha perso la vita Giuliano De Seta, un diciottenne che frequentava l’istituto tecnico Leonardo Da Vinci di Portogruaro, le forze politiche hanno messo in campo l’ipotesi di revisionare il percorso, mentre parallelamente molte associazioni studentesche chiedono di abolirlo e si preparano a scendere in piazza per rivendicare tale opzione.
Sul programma elettorale Fratelli d’Italia (in rappresentanza della coalizione di centro destra) in tema di Pcto parlava genericamente di riforma dei percorsi trasversali per le competenze e l’orientamento. Ma in che direzione avverrà questa riforma?
Qualche anticipazione o pronostico possiamo farlo sulla base di quanto dichiarato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo primo discorso alla Camera in vista della fiducia. Proprio citando il dramma della morte di Giuliano De Seta durante il Pcto, la presidente ha commentato: “Tutti concordiamo sull’importanza di porre fine agli incidenti mortali sul lavoro. Il tema non è creare nuove norme, ma è garantire la piena attuazione delle norme che esistono. Non possiamo accettare che un ragazzo di 18 anni come Giuliano De Seta esca di casa per andare al lavoro e non vi faccia mai più ritorno”.
E ha aggiunto: “Serve colmare il grande divario esistente tra formazione e competenze richieste dal mercato del lavoro con percorsi specifici, certo, ma ancora prima grazie a una formazione scolastica attenta alle dinamiche del lavoro”.
“L’Istruzione è il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una nazione, sotto tutti i punti di vista perché il capitale economico non è niente se non c’è anche il capitale umano”.
Insomma, stando alle stesse dichiarazioni di Giorgia Meloni, il ministero dell’Istruzione non dovrebbe rimettere in discussione il ruolo del Pcto nella formazione degli studenti e delle studentesse ma tutt’al più si occuperà di assicurare gli standard di sicurezza previsti per legge.
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