Con la ripresa delle attività didattiche in presenza, anche le esperienze previste dal PCTO possono finalmente ripartire. Tra gli adempimenti che interessano l’avvio del nuovo anno scolastico, non va infatti tralasciata la programmazione dell’alternanza scuola lavoro, resa obbligatoria dalla legge 107 del 2015 e successivamente definita PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) dal decreto 145 del 2018. Un’attività all’apparenza marginale, che però può rappresentare un’importante esperienza pratica in grado di aiutare le studentesse e gli studenti non solo a consolidare i contenuti teorici appresi a scuola, ma anche a orientare le loro scelte in una prospettiva futura.
Nelle linee guida esplicative del decreto 145/2018, viene evidenziata l’importanza dell’orientamento, che dà la possibilità ad ogni studente di “identificare le proprie capacità, le proprie competenze e i propri interessi, nonché gestire i propri percorsi personali”. Tramite le attività PCTO dunque, gli allievi hanno l’opportunità non solo di conoscere il mondo del lavoro, ma anche di scoprire e sviluppare i propri interessi e le proprie passioni, spesso ignorate.
All’interno del PCTO il tutor assume il ruolo di “facilitatore dell’orientamento”, ovvero ha il compito di sostenere gli studenti nello sviluppo della propria identità. Il docente incaricato dunque, nella sua azione formativa deve promuovere attività che valorizzino i bisogni di ciascun alunno, con l’obiettivo di far acquisire agli studenti delle competenze necessarie per una società in continuo cambiamento.
Nelle linee guida viene inoltre evidenziato come il PCTO assume “una funzione centrale e strategica nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo degli studenti”. In quest’ottica l’orientamento ha come finalità la garanzia del diritto allo studio e la pari opportunità del successo formativo.
Dalle linee guida del ministero dell’istruzione, dunque emerge un concetto chiaro: il PCTO è un’attività didattica essenziale nella formazione dello studente. La scuola dunque ha il compito di organizzare al meglio l’orientamento degli studenti, affinché questo non venga vissuto dagli alunni come un momento marginale e di svago. Occorre pertanto che il mondo della scuola assuma una visione diversa nei confronti dell’orientamento, nella prospettiva di sfruttare al meglio le potenzialità di tale attività.
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