Dopo il tweet delle ultime ore, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è tornato a parlare del Pcto in un’intervista al ‘Corriere della Sera’:
“Già la prossima settimana si riunirà il tavolo sulla sicurezza sul lavoro. D’intesa con la ministra del Lavoro Calderone, abbiamo deciso di rivedere la normativa nella direzione di un rafforzamento delle tutele sanitarie, assistenziali, assicurative. Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora – spiega Valditara – creando le condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza. Il problema è assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente”.
Il Ministro insiste sul ruolo centrale del tutor scolastico, della sua formazione e della gestione insieme al tutor aziendale con un dialogo costante, una supervisione efficace ai fini della sicurezza. “L’obiettivo è anche quello di una maggiore coerenza fra percorso di studio e Pcto” afferma Valditara che ritiene opportuno semplificare le procedure amministrative e trovare incentivi per le aziende. D’altronde le alte percentuali di Neet (23,7%) e con una dispersione scolastica pari al 12,7% rendono impensabile non avvicinare i giovani al mondo del lavoro. Per questo il Ministro guarda anche all’Europa con la formazione tecnico professionale perno in Germania e Svizzera e diffusa anche nel Regno Unito e in Francia. E che l’alternanza scuola-lavoro non serva ai liceali è smentito dalle competenze che secondo uno studio citato da Valditara, questa sviluppa nei ragazzi: imprenditorialità, empatia, capacità di adattamento, pensiero creativo, gestione del tempo.
Il Ministro infine non vuole sentir parlare di sfruttamento da parte delle aziende ma di esperienza di cui beneficia lo studente.
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