Il Pd può tornare a diventare di nuovo il primo partito in Italia: a sostenerlo è il candidato alla segreteria del Pd Francesco Boccia. Parlando a Radio Cusano Campus, il democratico ha detto di avere “l’ambizione di far diventare il Pd il primo partito italiano, molto più forte di Lega e M5S”.
Per tornare al Governo, però, Boccia sostiene di non volersi alleare con Salvini, mentre “il dialogo e il confronto col M5S mi sembra che sia nelle cose. Sono convinto che il M5S stia governando male e stia perdendo credibilità”.
“E prima se ne accorgeranno i vertici, prima porranno rimedio ad una inevitabile emorragia di credibilità che quando inizia è difficile fermare. Resto convinto che siano gli unici con i quali si può dialogare se si pensa ad una società che fa del lavoro, della scuola e dell’ambiente dei punti fermi”, ha sottolineato il candidato segretario.
“Intorno a questi pilastri – continua Boccia – si può costruire un’Italia diversa, libera e in grado di contare in Europa. Dire che non è così significa essere ipocriti oppure pensare di fare come si è sempre fatto: non dico nulla prima e poi mi ci alleo. Invece io lo dico prima. Ovviamente mi auguro di farlo con un peso e una forza maggiore rispetto a quella che oggi il Pd ha”.
Tuttavia, avverto il dem, “il M5S deve anche decidere cos’è, perché al momento appare come un ex movimento di persone libere che ha tradito una serie di promesse ed in parte è stato assorbito da Salvini. Vogliono continuare così? Alla fine scopriranno che la politica il conto te lo presenta sempre”.
Ad oggi, tuttavia, i sondaggi nazionali danno il Pd in perdita di più di qualche punto percentuale rispetto alla tornata elettorale delle ultime politiche. Anche il M5S risulta in leggero decremento. Mentre la Lega appare in sensibile ascesa, abbondantemente oltre al 30%.
Il progetto dell’on. Francesco Boccia, quindi, parte da una condizione di estrema salita. Ed in ogni caso, già l’appuntamento del prossimo anno per il rinnovo dei parlamentari italiani da far sedere a Bruxelles, potrebbe essere un banco di prova non indifferente.
Anche perché nella prossima primavera il nuovo segretario del Partito Democratico dovrebbe essere stato eletto da tempo. E per riacquisire consensi è bene che riparta proprio dalla scuola: il settore che ancora oggi conta un altissimo numero di contrari all’ultima riforma, la L. 107/15, voluta a tutti i costi proprio dal Pd e una della cause dell’uscita di scena anticipata del Governo Renzi.
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