“Alle mobilitazioni di questi giorni si deve rispondere con un investimento di risorse e con la trasparenza del loro impiego. Abbiamo chiesto di audire in Commissione la Ragioneria dello Stato per fare chiarezza sulle risorse del fondo della scuola, costituito dal 30% dei risparmi che si sono ottenuti con i tagli voluti dal precedente Governo e che dovrebbero corrispondere a 900 milioni a regime. La Ragioneria, però, ne ha certificati solo 400.”
Tuttavia, diceva il nostro Reginaldo Palermo: per pagare gli scatti del 2011 occorrono 93 milioni di euro, per quelli del 2012 ce ne vorranno 387; il totale dà esattamente 480 milioni che solo in piccola parte potranno essere coperti con i risparmi derivanti dall’applicazione dell’articolo 64 della legge 133/08.
In conclusione: l’ipotesi più probabile è che il taglio del fondo di istituto si aggiri sui 380-390 milioni di euro; se non si vorranno toccare ore eccedenti, funzioni strumentali e pratica sportiva il taglio sarà superiore al 30%.
E dunque, dove si troverebbero tutti i fondi necessari per coprire il fabbisogno complessivo della scuola, compresi gli scatti di anzianità?
Le deputate del Pd aggiungono nel loro comunicato: “La nostra attenzione alle esigenze della scuola e, più in generale, della formazione è stata dimostrata con gli emendamenti abrogativi per l’aumento dell’orario di lezione a 24 ore o con gli interventi a favore del diritto allo studio nell’esame della Legge di Stabilità. Ora tutti dovranno fare la loro parte per contribuire, prima della fine della legislatura, a difendere la qualità della scuola pubblica.”
Una dichiarazione d’intenti che può fare onore ai democratici, ma i conti sono conti e da qualche parte qualcuno li dovrà prendere. Aspettiamo di capire da dove e con quali procedure.
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