Che sia solo propaganda quella del ministro Valditara e del segretario della Lega, nonché vicepremier, Matteo Salvini, che chiedono classi con un massimo di 20% di alunni stranieri, è visibile nei numeri, secondo quanto fa sapere il Pd.
Infatti i dati del ministero, quelli relativi all’anno scolastico 2021/2022, dicono che solo il 7,2 per cento di tutte le scuole in Italia ha più del 30 per cento di studenti stranieri, mentre il 18% non ne ha nessuno.
Dunque, secondo il Pd, il ministro non avrebbe guardato neanche i dati del suo ministero, aggiungendo, per tramite della responsabile nazionale Scuola della segreteria del Partito democratico: “Salvini non vuole favorire i processi di integrazione, ma al contrario identificare nella presenza degli alunni migranti uno dei problemi di funzionamento della scuola. Sono loro il problema. Si tratta di un messaggio esclusivamente ideologico che non tiene conto dei veri problemi della nostra scuola”.
Infatti, si fa sapere da parte di una scuola con un alto numero di bambini immigrati: “Qui il tetto del 20% di alunni stranieri per classe non sarebbe applicabile”, perché le famiglie scelgono la scuola più vicina e questa si trova nel quartiere multietnico di Tor Pignattara, “dove vivono molte persone di diverse comunità” e circa 15 anni fa aveva il 95% degli alunni stranieri. Oggi i bambini senza cittadinanza italiana sono la metà del totale, la maggior parte ha origini del Bangladesh.
“Ci sono anche altri plessi, ma ci sono famiglie con un disagio socio economico, a volte non hanno l’auto per andare più lontano, vogliono la scuola vicino casa”, né si possono mandare via le famiglie per mantenere una rigida percentuale. Hanno diritto a una scuola di prossimità ed è quello che anche la Costituzione e il ministero ci dicono di fare: accogliere”.
Sullo stessa lunghezza di pensiero la Uil Scuola Lombardia: ci sono scuole, “specie in periferia” dove “la popolazione straniera raggiunge e supera spesso il 50 percento”. E questa percentuale “è il risultato di politiche scolastiche sbagliate nel corso degli anni. Per non parlare del problema delle classi pollaio che si risolverebbe abbassando il numero di alunni per classe, il che significa non necessariamente stranieri in meno per classe”.
Drastica la proposta del responsabile partecipazione e formazione politica della segreteria nazionale Pd: “A questo punto è ora che Valditara tragga le conseguenze di ciò che dice: in Aula la maggioranza degli alunni deve essere italiana, quindi va riformata la legge sulla cittadinanza, in modo tale che chi nasce e cresce in Italia sia italiano anche per legge. Il pluralismo linguistico, culturale e spirituale di tutti i bambini e le bambine e delle loro famiglie, è un valore aggiunto, motivo di orgoglio e di ricchezza personale e collettiva. La scuola deve essere una comunità aperta e inclusiva, non un tribunale in cui i bambini vengono discriminati per il colore della loro pelle o per il loro background migratorio e culturale”.
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