Pdl: “Tenere le scuole aperte anche d’estate”

“Sfruttiamo le vacanze per far misurare gli studenti con discipline nuove e attività integrative, corsi di recupero più approfonditi, per sperimentare modalità di insegnamento innovative e valorizzare le attività sportive”
“La nostra scuola va modernizzata, nelle infrastrutture così come nei metodi. Ieri il ministro Carrozza ha suggerito di interrompere la prassi dei compiti delle vacanze. Io dico, superiamoli e andiamo oltre: teniamo le scuole aperte anche nel periodo estivo”. Elena Centemero chiede dunque alla ministra Carrozza “di considerare questa ipotesi non come una provocazione, ma come una proposta concreta per avvicinare la scuola ai giovani e tenerla al passo coi tempi”.
“Il decreto del fare, sul quale ci troviamo ancora in una situazione di stallo forzato, contiene importanti misure anche per quanto riguarda la scuola, prima fra tutte le risorse per l’edilizia scolastica. Gli istituti vanno messi in sicurezza e devono poter offrire spazi di apprendimento al passo con i tempi, aprendosi al digitale”, premette nella nota la responsabile Scuola del Pdl, che più avanti spiega il senso della proposta di tenere aperti gli istituti anche in estate: “Sfruttiamo le vacanze per far misurare gli studenti con discipline nuove e attività integrative, per organizzare corsi di recupero più approfonditi, per sperimentare modalità di insegnamento innovative e per valorizzare le attività sportive”.
Se tuttavia leggiamo fra le righe, questa proposta vuole anche significare di far tornare a scuola i docenti, dopo avere sfruttato il mese estivo di congedo ordinario.
 La proposta infatti fa riferimento alle attività didattiche, compito per cui i docenti sono chiamati a lavorare e quindi in teoria non ci sarebbe neanche bisogno di ulteriori oneri per lo Stato. Il punto centrale sarebbe allora quello di rivedere la normativa, aggiustando magari il contratto di lavoro, anche perché non si tratterebbe di corsi di recupero, che sono ordinati secondo altri parametri, ma di vera e propria didattica alla quale non si capisce se i ragazzi sarebbero obbligati a parteciparvi, secondo il curricolo “invernale”, o solo a dare la presenza o per passare tempo sotto la supervisione di qualcuno che dovrebbe magari fare da badante.
Proposta interessante tuttavia ma attorno a cui, se ha una sua valenza, occorre aprire un’analisi alquanto approfondita.

Pasquale Almirante

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