La classe cooperativa non è regolata da un ordine formale. È un ambiente vivo e aperto, pronto a cogliere tutte le occasioni possibili per apprendere. Questo è ciò che si legge nel libro Pedagogia cooperativa. Le pratiche Freinet per la scuola di oggi di Enrico Bottero.
Insieme agli altri insegnanti della sua rete cooperativa l’educatore Célestin Freinet ha ideato per la scuola modalità di lavoro regolate dalla presenza di un patto collettivo fondato su due fattori: l’ambiente, cioè la creazione di una comunità al servizio di tutti e di ciascuno, i materiali e le “tecniche“, cioè pratiche finalizzate e i materiali messi a disposizione per realizzarle. VAI AL CORSO
Philippe Meirieu, uno dei più grandi pedagogisti europei, ci ricorda del resto che il fare scuola è una situazione di per sé ricca di contraddizioni e di tensioni. Contraddizioni che non vanno intese come fallimenti da parte di chi insegna, bensì come il cuore stesso dell’insegnare.
Per esempio, abbiamo da una parte il principio di educabilità universale, secondo cui tutti possono e devono essere educati ma, nello stesso tempo, gli alunni possono opporre un sostanziale rifiuto rispetto a questo tentativo di violare il loro libero arbitrio e di farli essere ciò che non sono o non sono ancora, cioè il rifiuto di dover essere educati, soprattutto da estranei e in un sistema formale come la scuola. Allo stesso modo, c’è una evidente tensione fra i saperi che si vorrebbero trasmettere agli allievi e gli interessi effettivi di questi ultimi. E così via.
Tali tensioni non sono inciampi occasionali che il bravo docente sa ricomporre con le sue tecniche o con la sua capacità comunicativo-relazionale e di leadership più o meno suadente. Esse, potremmo dire, vanno “abitate” con intelligenza e “arte” pedagogica, non minimizzate, eluse o esorcizzate alla meglio.
In un certo senso, i sistemi pedagogici (come quello tradizionale, quello freinetiano o altri) non sono altro che direttrici (fatte di finalità, conoscenze e pratiche) per rispondere a quelle costitutive contraddizioni. La pedagogia di Freinet, ad esempio, propone un approccio cooperativo come risposta a queste tensioni strutturali, secondo il principio di base per cui si apprende meglio con gli altri piuttosto che da soli. Ancora più a monte, essa vede la cooperazione non solo come un metodo di apprendimento-insegnamento, ma soprattutto come un modo per imparare a vivere con e per gli altri in una società.
Su questi argomenti il corso Pedagogia cooperativa: le pratiche Freinet nella scuola, in programma dal 9 febbraio, a cura di Enrico Bottero ed Elisa Amato.
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