“Dopo le proteste, gli insegnanti da domani portino il testo della ‘Buona scuola’ nelle aule. Comincino a studiare meglio la riforma del governo Renzi insieme ai ragazzi, solo così si accorgeranno che molti degli slogan urlati oggi in piazza erano vuoti e datati. A tratti infatti sembrava di sentire vecchi cori da anni 70”.
“E’ giusto ascoltare chi protesta – sottolinea Pedica – soprattutto se a farlo sono persone che hanno in mano il futuro dei nostri figli, però quando si sentono slogan come ‘no alla scuola dei padroni’ o ‘giù le mani dalla scuola pubblica’ viene il dubbio che molti manifestanti la riforma non l’abbiano neanche letta. Peccato anche che molti prima di scendere in piazza non si siano neppure accorti che dopo anni di tagli il governo Renzi è l’unico che è a tornare a investire nella scuola. Speriamo che da domani la ‘Buona scuola’ venga studiata meglio”.
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