Categorie: Attualità

Pedofilia, Boschi: rompere il muro di silenzio

Esistono purtroppo solo dati parziali sui casi di pedofilia, abuso e violenze su minori.

Secondo i dati Istat degli ultimi anni, nel 2016 le denunce all’autorità giudiziaria per atti sessuali con minorenne sono state 505.

Quelle per corruzione di minore 148, mentre quelle per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico 614. E’ il quadro che emerge dal dossier “Abuso sessuale e pedofilia, Storie, contesti e nuove sfide”, presentato da Telefono Azzurro in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia.

Il dossier è stato al centro del convegno che si è tenuto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo, “Pedofilia: strumenti e soluzioni di contrasto”, che ha registrato la presenza di molti rappresentati delle istituzioni: Maria Elena Boschi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle pari opportunità, Linda Lanzillotta, vicepresidente del  Senato, il ministro della salute Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie e delega alla famiglia.

“L’obiettivo è dare la possibilità alle vittime di ricominciare, la difficoltà è nel sapere ascoltare e avere la dignità di denunciarlo, per ogni minore abusato c’è un adulto che sa e che non parla. E’ quindi fondamentale cominciare dalla rottura di questo muro del silenzio”, ha detto Maria Elena Boschi, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio.

“Noi stiamo individuando delle linee guida e stiamo cercando di parlare con i ragazzi, con gli studenti. Abbiamo iniziato dei progetti pilota in alcune scuole d’Italia – ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – su come difendersi da alcuni strumenti del web e della comunicazione. Ma purtroppo la pedopornografia si evolve e noi, a nostra volta, dobbiamo evolverci negli strumenti di contrasto”.

 Il rapporto evidenzia che nel 2016, i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti da Telefono Azzurro sono aumentati del 3,4% rispetto al 2015. Un totale di 301 situazioni di pronto intervento, attraverso la linea 1.96.96, il 114 Emergenza Infanzia e la chat di Azzurro.it, servizi gestiti dall’associazione ogni giorno 24 ore su 24, con al suo team di psicologi e psichiatri infantili. 

 

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I minorenni non sono solo vittime, ma sempre più spesso autori di reati sessuali: i dati più recenti, del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, evidenziano come tra i reati commessi da minori nell’anno 2016, 146 riguardino atti sessuali con minorenne (131 commessi da ragazzi e 2 ragazze). Inoltre una vittima su 2 per abusi sessuali è una bambina con meno di 11 anni e che più di una segnalazione su 4 al servizio 114 ha come vittime ragazzi e adolescenti (28%).

E’  sempre più evidente come la pedofilia trovi nella rete nuove forme di espressione, così anche i casi di sexting sono in aumento con la maggior parte delle vittime di nazionalità italiana, in un trend che si attesta attorno al 90% dei casi.

Anche se è sconcertante rilevare che la maggior parte degli abusi sessuali segnalati vengano messi in atto da persone conosciute, per lo più appartenenti al nucleo familiare, ma l’aumento delle segnalazioni che riguardano un responsabile estraneo è in linea con l’elevato numero di casi di abusi perpetuati attraverso Internet (adescamento e pedopornografia), luogo in cui è più probabile che i ragazzi stabiliscano relazione potenzialmente rischiose con estranei.

Drammatico anche lo scenario internazionale, i dati ufficiali del governo degli Stati Uniti indicano che circa 702.000 bambini l’anno sono vittime di violenze e maltrattamenti, mentre in Europa sono 18 milioni i bambini vittime di abusi sessuali, solo in Gran Bretagna le vittime sono oltre 57.000 bambini.

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Luca Protettì

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