Lo scenario è l’hinterland milanese nel comune di Arese dove sembrerebbe che la magistratura abbia iscritto nel registro degli indagati un educatore ed un sacerdote salesiano, accusandoli di violenza sessuale e pornografia minorile. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano “Il Giorno”. Le indagini sarebbero partite della testimonianza scritta del superiore provinciale dei salesiani, che ha sospeso entrambi gli indagati dai rispettivi incarichi. L’abuso sarebbe accaduto nella primavera del 2015. Secondo la denuncia, l’educatore trentenne si sarebbe recato nella casa del ragazzo e, approfittando dell’assenza dei genitori, avrebbe compiuto la violenza con la scusa di una lezione sui temi della sessualità. Durante le vacanze estive il giovane raccontò la vicenda ad un sacerdote trentenne che era stato ‘in servizio’ per un po’ di tempo ad Arese.
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Ma – secondo la denuncia – il prete avrebbe cercato di convincerlo della normalità di quanto accaduto e poi, dopo averne chiesto l’amicizia su Facebook, gli avrebbe rivolto inviti a sfondo sessuale. Per finire con un reciproco scambio di foto delle parti intime. Solo pochi mesi fa il ragazzino è riuscito a parlare della vicenda con i genitori che hanno subito denunciato tutto alle forze dell’ordine. In una nota, l’ispettoria salesiana lombardo-emiliana rende noto di avere immediatamente «operato nell’interesse esclusivo del minore e della sua famiglia, assicurando loro pronta assistenza, fattiva vicinanza e piena collaborazione». L’ispettoria ha «assunto i doverosi e conseguenti provvedimenti a riguardo» ed esprime piena fiducia e collaborazione con la magistratura.