Le scuole hanno chiuso i loro cancelli, è tempo di esami e di primi bilanci dell’anno scolastico appena finito.
Mentre si aspetta di capire quale sarà l’approccio del nuovo governo nei confronti della scuola tra la continuità dell’innovazione tecnologia e un ritorno alla tradizione, alcuni esempi di scuola “diversa” dalla normale didattica vale la pena raccontarli.
A Cesano di Senigallia i ragazzi hanno avuto la possibilità di salutare la scuola in maniera davvero originale e in piena sintonia con il proprio territorio.
In qualità di tutor, gli allievi hanno messo a punto il metodo di Peer Education già sperimentato in passato, accompagnando altri bambini provenienti da tutti gli Istituti Comprensivi della città in visita lungo il percorso creato da loro stessi per scoprire tutti insieme i segreti del mare.
È stato possibile per gli studenti visitare la stanza dove è stato ricreato l’ambiente del mare con animali e piante da riconoscere, ma anche la possibilità di conoscere ricette e antiche tradizioni da riscoprire. Sono presenti inoltre, attività di galleggiamento con barche costruite direttamente dagli studenti per una vera dimostrazione pratica del Principio di Archimede.
E tutto questo a vantaggio dell’apprendimento perché facendo direttamente con le proprie mani i ragazzi imparano meglio.
Una esperienza importante dunque, per gli studenti di Cesano, invitati a raccontare la loro esperienza positiva anche al convegno “Impariamo fuori. Opportunità educative per bambini in natura”, durante il quale si è parlato dei vantaggi di mettere al centro della natura il bambino e come questo possa portare dei benefici nel percorso educativo.
Altro elemento importante del progetto è stato l’atelier creativo: cinque laboratori attivi, attraverso cui gli studenti hanno avuto la possibilità di lavorare ogni mercoledì ed imparare ad esempio da alcuni giovani artigiani la poesia di entrare in una camera oscura o l’arte della serigrafia, tutti aspetti di grande impatto e crescita per i ragazzi.
Come anche l’esperienza di essere protagonisti in spiaggia, alla rievocazione dell’antico metodo di pesca della tratta durante la quale i ragazzi hanno potuto rivivere l’emozione di una pratica lontana nel tempo, ma parte integrante della storia della città stessa.
Il mare è una risorsa educativa preziosa su cui è possibile fondare una didattica “diversamente innovativa” laboratoriale e calata nel territorio, cosi come la terra.
A Vico del Gargano il sindaco ha donato alla scuola locale dei terreni per fa nascere un’azienda agricola, dove i ragazzi potranno sperimentare e coltivare le piante tipiche del Gargano da salvaguardare.
Come ad esempio l’interramento simbolico dell’alloro da parte della Mongiello, una pianta per ognuno dei due istituti (classico e agrario) che “ha voluto significare come il turismo, il cibo, la cultura e la bio-sostenibilità sono le grandi sfide che il Gargano può affrontare, partendo dalla straordinaria ed appassionata attività didattica svolta a Vico del Gargano” come ha riportato una testata locale.
Terra e mare, due beni preziosi per una scuola analogica ma non per questo meno innovativa di quella digitale.
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