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Pensionamenti a rischio, nel Lazio potrebbero non liberarsi posti per assunzioni e mobilità

Desta preoccupazione la situazione che si è venuta a creare nella regione Lazio per quanto riguarda i pensionamenti della scuola. Infatti, per la giornata del 22 giugno 2018 era previsto l’ultimo flusso, da parte dell’INPS, dei nominativi del personale che sarà collocato in quiescenza dal 1° settembre 2018. tuttavia, in base a quanto riporta la Flc Cgil Roma e Lazio, si corre il concreto rischio che un ampio numero di operatori scolastici della regione, circa un migliaio, debba subire lo slittamento di un anno.

Danno e violazione

Se tutto dovesse essere confermato, ci sarà pertanto un grave danno per i lavoratori, che vedrebbero posticipato di un anno l’addio al posto di lavoro. in molti casi, si assisterebbe alla violazione della normativa, secondo la quale il personale che abbia compiuto i 65 anni di età, e maturato requisiti di servizio atti a determinare un diritto a pensione, debba essere collocato in pensione d’ufficio.

A rischio immissioni in ruolo e mobilità

Il mancato collocomento in pensione potrebbe avere ricadute su assunzioni e trasferimenti: infatti i posti occupati dal personale che dovrebbe essere posto in uscita dal sistema scolastico non sarebbero resi disponibili per le relative operazioni, a causa della permanenza sugli stessi degli attuali titolari. Quindi se saltano i pensionamenti, chi spera di essere assunto nel Lazio, specie in provincia di Roma, o chi ha fatto domanda di mobilità, rischia di restare deluso perchè i posti che sarebbero dovuti restare vuoti potrebbero non esserlo davvero.

I sindacati locali chiedono incontro con l’Inps

Nel frattempo, i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola del Lazio hanno chiesto un incontro urgente con Direzione Regionale Inps del Lazio, proprio per affrontare il tema molto delicato:

le scriventi organizzazioni sindacali intendono rappresentare la grave problematica che si è venuta a determinare nella nostra regione ed in particolare a Roma per quanto concerne l’accertamento e la notifica del diritto alla pensione del personale della scuola dal 1° settembre 2018.

I gravi ritardi accumulatisi in questi mesi hanno già causato diversi danni e violazioni di diritti ad altro personale della scuola che avrebbe potuto beneficiare della prevista cessazione dal servizio degli aventi diritto, ora altri pesanti danni rischiano di scaricarsi su lavoratrici e lavoratori che, dopo una vita di faticoso lavoro, vedrebbero negarsi un diritto maturato e/o subire altri possibili danni alle loro condizioni materiali.

Al fine di esaminare la situazione esistente e verificare le condizioni affinché si possano attivare tutte le procedure necessarie ad evitare ulteriori danni al mondo della scuola e ai suoi lavoratori, le scriventi OO.SS. richiedono un incontro urgente che tra l’altro potrebbe riportare un po’ di serenità nel personale coinvolto.

Fabrizio De Angelis

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