L’attuale Governo sembra abbia intenzione di avviare, nel primo trimestre del 2007, trattative con le organizzazioni sindacali interessate, al fine di apportare eventuali correzioni e/o modifiche sia ai requisiti per l’accesso che per l’entità del trattamento pensionistico nonché per l’eventuale abolizione del cosiddetto “gradone” che la riforma Maroni ha introdotto dal 1° gennaio 2008. Queste “voci” hanno creato preoccupazioni e tensione nei lavoratori dipendenti pubblici e privati e in particolar modo fra i dipendenti del comparto Scuola che entro il 31 dicembre 2007 matureranno i requisiti stabiliti dalla vigente normativa per accedere alla pensione di anzianità (minimo 35 anni di contributi e 57 anni di età oppure 39 anni di contributi, a prescindere dall’età) e che dovranno decidere se presentare o revocare, qualora già presentata, la domanda di cessazione dal servizio con decorrenza 1° settembre 2007, entro il previsto termine del
10 gennaio 2007.
Per fugare ogni preoccupazione e dubbio ai dipendenti pubblici e privati che entro il 31 dicembre 2007 matureranno le condizioni stabilite dall’attuale normativa per il diritto alla pensione di anzianità su eventuali nuove norme restrittive relative al trattamento pensionistico oltre quelle già previste a decorrere dal 1° gennaio 2008, dovrebbe venire in aiuto degli interessati l’art. 1, commi 3, 4 e 5 della