In questo periodo si è intensificato il discorso relativo alle pensioni. La legge Fornero si cambierà e arriverà Quota 100.
Si saprà fra non molto tempo la definitiva misura che prenderà il Governo in tal senso. Nel frattempo, però, ricordiamo che in vigore ci sono altre soluzioni per la pensione anticipata, come l’APE volontaria, cioè l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica che può essere richiesto dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione Separata. Questa misura è stata prorogata al 31 dicembre 2019 dall’ultima legge di Bilancio 2018.
L’Ape volontaria, è la sottoscrizione di una convenzione con banche e assicurazioni che anticipano i soldi al pensionando, per poi riscuoterli trattenendoli dall’assegno di quiescenza, con gli interessi, nel corso di 20 anni che partono dalla data di pensionamento indicata dalla riforma Fornero.
Di seguito alcune informazioni su chi potrà chiedere l’Ape volontaria e quali saranno i costi della misura sperimentale valida fino al 2019, così come segnalato dal sito dell’Inps.
Prima di tutto bisogna evidenziare che il prestito è erogato per un periodo minimo di sei mesi e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. Il prestito decorre entro 30 giorni lavorativi dal perfezionamento del contratto.
L’importo massimo e minimo richiedibile sarà stabilito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
Le somme erogate sono a titolo di prestito, e non concorrono a formare reddito ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Alle somme erogate a titolo di APE, pertanto, si applica il tasso di interesse e il premio assicurativo relativo all’assicurazione di copertura del rischio di premorienza previsti dagli appositi accordi quadro.
A fronte degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza è riconosciuto un credito di imposta annua nella misura massima del 50% dell’importo pari a un ventesimo degli interessi e dei premi assicurativi complessivamente pattuiti nei relativi contratti.
Questo credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi ed è riconosciuto dall’INPS per l’intero importo rapportato a mese a partire dal primo pagamento del trattamento di pensione.
Insieme al prestito previdenziale associato all’Ape, è prevista una polizza assicurativa sulla vita del pensionato. Se il beneficiario del prestito previdenziale muore prima di aver rimborsato tutte le rate dovute, un’impresa assicuratrice si impegna a farlo al suo posto senza che restino debiti pendenti sugli eredi.
Per poter presentare domanda di Ape volontaria nel 2018 è necessario che i lavoratori posseggano i seguenti requisiti:
Per quanto riguarda il requisito anagrafico la circolare INPS ricorda che bisogna tener presente ai fini del calcolo di quando si può richiedere l’Ape volontaria anche degli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita alla data di invio della domanda. Attualmente questa è pari a sette mesi per il periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018, incrementati di ulteriori cinque mesi dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020.
Il servizio online dal 12 aprile, come riporta INPS, consente di inviare la domanda di accesso all’anticipo pensionistico attraverso l’uso dell’identità digitale SPID almeno di secondo livello, una volta ottenuta la certificazione del diritto all’APE.
La domanda di APE, che comprende la domanda di pensione di vecchiaia, la domanda di finanziamento, la domanda di assicurazione e l’istanza di accesso al fondo, da liquidare al raggiungimento dei requisiti di legge, non è revocabile.
Nel momento in cui compila la domanda, il richiedente deve indicare, tra gli aderenti, sia l’istituto finanziatore cui richiedere il prestito sia l’impresa assicurativa alla quale richiedere la copertura del rischio di premorienza.
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