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Pensione anticipata, per i lavoratori della scuola c’è RITA

In questo periodo l’argomento pensioni è molto caldo e non mancano i quesiti dei lettori che ci chiedono consigli. In attesa di conoscere i prossimi sviluppi della quota 100, punto focale del programma della nuova maggioranza di Governo M5S-Lega, ricordiamo che per quanto riguarda la pensione anticipata i lavoratori della scuola possono usufruire di RITA, uno strumento ad hoc per la cessazione del servizio in anticipo. Vediamo di capire cos’è e come potrebbe essere utile tale misura.

Che cos’è RITA

La pensione anticipata con RITA non è altro che uno strumento di cui possono beneficiare tutti coloro che hanno aderito ad un Fondo di previdenza complementare, come ad esempio il Fondo Espero per i dipendenti della scuola, che possono vantare 5 anni di permanenza nel fondo ed almeno 20 anni di contribuzione INPS.

Ne consegue che, invece di attingere al fondo accumulato per la pensione integrativa, il lavoratore che accede alla misura previdenziale utilizza invece quel capitale accumulato nel tempo come una rendita anticipata, in attesa di maturare i requisiti per il pensionamento ordinario.

E’ bene sottolineare che la rendita potrà essere al massimo di 5 anni e può avere erogazione mensile, bimestrale o trimestrale. Uno dei vantaggi più evidenti di RITA è che, oltre a godere di particolari agevolazioni fiscali, RITA può essere richiesta anche insieme all’APE volontaria o all’APE sociale.

Le possibilità di RITA

Chi sceglie RITA ha due possibilità:

– Riscattare in anticipo l’intero capitale maturato con i fondi della previdenza complementare

– liquidare solo una parte di questa

Mentre nel primo caso, il lavoratore rinuncerà alla pensione integrativa futura, che sarebbe maturata mettendosi a riposo a 66 anni e 7 mesi, nella seconda ipotesi la rendita complementare non si annullerà del tutto ma non avrà cifre decisamente più basse.

Come fare domanda

Per accedere alla pensione anticipata RITA sarà necessaria un’autocertificazione su un modulo previsto dalla società che gestisce il fondo di pensione integrativa, quindi ad esempio, nel caso dei lavoratori della scuola, sarà un modulo fornito da Espero.

Per tutti gli approfondimenti, consigliamo i lettori a contattare un patronato locale o direttamente la società che gestisce il fondo di previdenza integrativa.

Fabrizio De Angelis

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