Proseguiamo l’analisi dei criteri per quanto concerne la pensione di reversibilità, per rispondere a diversi quesiti arrivati in redazione da parte dei nostri lettori.
Prima di tutto bisogna sottolineare come la pensione ai superstiti decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso dell’assicurato o del pensionato.
La pensione è un diritto per i superstiti di lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi deceduti, che abbiano versato della contribuzione o siano titolari di pensione erogata dall’Inps.
E’ bene distinguere, però, come ricorda anche Il Sole24 Ore, fra:
– pensione indiretta, nell’ipotesi in cui il deceduto fosse assicurato e non titolare di pensione è da sottolineare che i superstiti del titolare di assegno ordinario di invalidità vengono considerati superstiti di assicurato, non essendo l’assegno reversibile;
– pensione di reversibilità, se il deceduto era titolare di una pensione diretta, cioè di vecchiaia, anzianità ora anticipata, inabilità e invalidità.
Oltre al coniuge superstite, hanno diritto all’erogazione della pensione anche i figli che, alla data del decesso, siano:
Ai fini dei requisiti appena indicati, nella nozione di «figli» rientrano quelli nati nel matrimonio o meno, adottati, affiliati, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio del deceduto.
Ne hanno diritto anche i figli nati postumi, entro il trecentesimo giorno dalla data del decesso del genitore.
Sono considerati a carico del deceduto i figli:
Infine, ne hanno diritto i nipoti minori, equiparati ai figli, conviventi – purché non titolari di pensione o di altri redditi tali da determinare un’autosufficienza economica – a totale carico del deceduto che provvedeva al mantenimento.
In mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti, la pensione può essere erogata ai genitori ultrasessantacinquenni, non pensionati che risultano alla data di morte del lavoratore e/o pensionato a carico del medesimo.
In mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori, la pensione può essere erogata ai fratelli celibi o alle sorelle nubili se inabili, non pensionati che risultano alla data di morte del lavoratore e/o pensionato a carico del medesimo.
Tuttavia, è bene ricordare che in base ai redditi posseduti la pensione viene ridotta. Tale disposizione di trova nella legge 335/1995 che prevede appunto la riduzione della pensione in presenza di altri redditi. Questo vale anche se il superstite ha un reddito diverso da quello di lavoro (pensione, fabbricati e così via).
Questo vale anche se il superstite ha un reddito diverso da quello di lavoro(pensione, fabbricati e così via).
Sia all’atto della domanda di pensione che negli anni successivi deve essere presentata una dichiarazione reddituale attestante i redditi percepiti, al fine di determinare l’esatta misura della riduzione da operare sulla pensione.
Una porzione di intonaco è crollata dal soffitto di un laboratorio stamani, 27 settembre, in…
Il diritto all'istruzione nelle isole viene sempre salvaguardato? Nel caso delle Isole Tremiti non proprio:…
Al via il Servizio Civile Agricolo, voluto dal ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e dello…
La FLC CGIL scende in campo al fianco dei docenti precari che hanno partecipato al…
Per i docenti è possibile svolgere servizio anche con orario part-time. Per farlo, possono presentare…
Una vicenda molto curiosa: una scuola di Napoli ha sottoscritto una petizione per impedire ad…