Cinque mesi in meno per raggiungere la meritata pensione. E’ quanto dovrebbe accadere nel 2019 stando ai dati dell’ultima indagine Istat che a febbraio ha registrato per la prima volta dopo decenni un abbassamento dell’aspettativa di vita per gli italiani. Un dato, questo, che potrebbe determinare un mancato aumento dei requisiti di età per la pensione di vecchiaia e che, di conseguenza, ‘regalerebbe’ cinque mesi di anticipo sulla data di pensionamento prevista ai lavoratori.
A causa della diminuzione della speranza di vita, l’Inps dovrà concedere un ‘regalo’ di 5 mesi, lasciando inalterato, per lavoratori e lavoratrici, il requisito di 66 anni e 7 mesi di età nel biennio 2019-2020.
Sfortunatamente, si legge su AdnKronos, in base alla Legge Fornero, non è possibile diminuire i requisiti utili alla pensione, nemmeno se la speranza di vita si abbassa: gli aumenti automatici previsti dalla norma, però, restano bloccati sino a un nuovo incremento della speranza di vita. Così, dall’aumento di 1 mese rispetto allo scatto in avanti previsto dalla Fornero nel 2019, si torna indietro di 5 mesi, lasciando inalterato il requisito di 66 anni e 7 mesi.
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