Dalla Camera continuano a giungere segnali positivi sulla volontà della maggioranza politica di dare la possibilità ai lavoratori italiani di andare in pensioni prima.
“L’assurdità dell’attuale sistema costringe i lavoratori a restare in attività quasi fino a 67 anni, mentre i giovani rimangono disoccupati”, ha detto Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.
“Il vice ministro Morando ha confermato che il Governo affronterà il tema della flessibilità delle pensioni nel corso del 2016. Questo è positivo e conferma la promessa di Renzi”, ha continuato Damiano.
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Il democratico, che ribadisce in tal modo il concetto espresso solo qualche giorno prima, dopo essersi speso a lungo senza successo per trovare una soluzione sui Quota 96, reputa che il ritocco legislativo da adottare fa “riferimento a ‘forme ulteriori, rispetto a quelle oggi previste, di flessibilità in uscita’: è inesatto, in quanto attualmente, in forma strutturale, la flessibilità nel sistema previdenziale non esiste. Si tratta, quindi, di introdurre una salutare innovazione”.
Secondo il presidente della Commissione Lavoro della Camera, quindi, “le condizioni ci sono: i parlamentari del Pd della Commissione Lavoro della Camera hanno già depositato una proposta di legge attualmente incardinata ed in discussione. Siamo pronti ad aprire il confronto con il Governo ed a dimostrare che si può realizzare la flessibilità a costo zero”.
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