Il presidente dell’INPS, Tito Boeri, nel corso di una conferenza stampa sull’estratto conto contributivo dei lavoratori pubblici, ha sottolineato l’importanza del servizio “La mia pensione futura”, avviato a marzo 2016 per la valutazione delle scelte in materia previdenziale.
“Nel 2018 gli utenti unici ad aver fatto la simulazione sulla propria pensione sono stati un milione. Entro fine anno saranno inviate un milione di buste arancioni con l’estratto conto contributivo”, ha detto
Entro i prossimi due anni il servizio e la possibilità di consultare l’estratto conto contributivo sarà esteso a tutto il settore pubblico.
Il simulatore della pensione
La mia pensione futura è il servizio dell’INPS che permette di simulare quale sarà presumibilmente la pensione al termine dell’attività lavorativa.
Il calcolo si basa sulla normativa in vigore e su tre elementi fondamentali: età, storia lavorativa e retribuzione/reddito.
Ecco quanto reso noto dall’Ente previdenziale.
Possono usufruire del servizio:
- i lavoratori con contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
- i lavoratori con contribuzione versata alla Gestione Separata;
- gli iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali;
- i lavoratori con contribuzione versata agli altri fondi e gestioni amministrate dall’INPS.
Il servizio permette di:
- controllare i contributi che risultano versati in INPS e comunicare all’Istituto i periodi di contribuzione mancanti tramite la funzionalità di segnalazione contributiva;
- conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata;
- calcolare l’importo stimato della pensione “a moneta costante”, cioè a prescindere dall’andamento dell’inflazione;
- ottenere una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (tasso di sostituzione);
- ipotizzare la sospensione del lavoro, inserendo la data in cui interrompere l’attività lavorativa;
- modificare la previsione del PIL futuro (+1,5% oppure +1% di incremento annuo nel medio-lungo termine) e il proprio andamento retributivo/reddituale annuale (da 0% – assestato a 5% – brillante);
- scegliere il fondo su cui basare la simulazione.
Il servizio consente inoltre di costruire la propria futura pensione confrontando diversi scenari ed effettuando delle simulazioni. È possibile:
- verificare l’incidenza di retribuzioni diverse modificando la retribuzione dell’anno in corso e l’andamento percentuale annuo;
- stimare l’effetto economico di un posticipo variando la data di pensionamento;
- combinare le variabili della retribuzione e della data di pensionamento.
PER ACCEDERE AL SERVIZIO (CLICCA QUI)
“Quota 100? Più corretto parlare di Quota 38+62”
Secondo il presidente dell’Inps, la spesa per introdurre “quota 100” per l’uscita dal lavoro “nel primo anno (2019) sarà nettamente inferiore ai successivi”.
“Allo stato non abbiamo ancora una norma definita”, tuttavia, dalle anticipazioni della misura che andrà in un collegato alla legge di bilancio (finestre di uscita, estensione di opzione donna e Ape sociale) “una cosa è chiara: quali saranno le scelte, inevitabilmente una misura che apre alla possibilità di uscita nel primo anno avrà un costo molto inferiore rispetto al secondo. Ipotizzare che questa misura abbia una spesa pressochè uguale nel 2019 e 2020 cozza con le nostre simulazioni”.
Boeri ha poi spiegato che sarebbe più corretto parlare di “quota 38 e 62” invece che di “quota 100” e che la spesa più bassa nel 2019 si giustifica anche per l’effetto delle finestre.
Anche sulle previsioni tra uscite e nuovi ingressi nel mercato del lavoro Boeri ha manifestato dei dubbi. “Mi sembrano delle stime senza alcuna base empirica per quanto noi possiamo vedere dai dati a disposizione”, ha sottolineato.