Uno degli aspetti più particolari delle pensioni riguarda quello degli “scivoli” che consentono a determinate condizioni, di smettere di lavorare e percepire un reddito fino a quando si raggiungono i requisiti di accesso a una prestazione previdenziale.
Variano quanto a durata massima (che può arrivare a quattro ma anche a dieci anni), possibilità di utilizzo, regole di accesso, accollo dei relativi costi.
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Pensioni, ecco l’Ape sociale e Rita
La legge 160/2019 ha prorogato per tutto il 2020 l’anticipo pensionistico (Ape) sociale. Inizialmente previsto da maggio 2017 fino a dicembre 2018, era già stato esteso al
2019 dal decreto legge 4/2019.
È una prestazione assistenziale erogata dallo Stato a determinate categorie di lavoratori con almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contributi. Consiste in un assegno mensile di importo pari alla pensione maturata al momento di accesso alla prestazione, ma comunque non superiore a 1.500 euro lordi. Dura fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia o di altro tipo se raggiunta prima.
Rita
La rendita integrativa temporanea anticipata (Rita) erogata dai fondi pensione fa parte
a tutti gli effetti del nostro sistema pensionistico. Nel medio/lungo termine potrebbe risultare lo strumento principe per consentire ai nostri lavoratori di anticipare il momento del pensionamento oppure di accedere a quel periodo immediatamente precedente la cessazione definitiva dal servizio nel corso del quale si alternerà l’attività lavorativa part time con la percezione di un reddito parziale di natura previdenziale.
È la possibilità di usare il montante accumulato nella previdenza complementare per ricevere un assegno periodico prima della pensione invece che per integrare la stessa.