Il Fondo monetario internazionale ha pubblicato uno studio, condotto su 80 Paesi, dal quale risulta che la spesa pubblica in pensioni aumenterà di 2 punti percentuali di Pil entro il 2050: per le economie avanzate l’aumento sarà di 1 punto di Pil, per quelle emergenti di 2,5 punti.
Per l’Fmi, nelle economie avanzate gli “attuali lavoratori per mantenere i loro attuali standard di vita dovranno lavorare più a lungo e risparmiare di più”.
L’Italia, però, per una volta non è nel mirino del Fondo monetario, per il quale per andare in pensione l’età media dei Paesi dovrebbe salire dagli attuali 63 anni a 68 anni entro il 2050.
Allo stesso tempo i lavoratori devono risparmiare di più, circa il 6% in più all’anno. Perché, ha sottolineato l’Fmi, “senza aggiustamenti dal punto di vista delle tasse o di altre spese, l’aumento della spesa” pubblica per le pensioni “porterà a un calo dei risparmi pubblici”.
“In diverse economie avanzate – esorta il Fondo monetario – i più giovani dovranno risparmiare significativamente di più e posticipare la pensione di diversi anni per usufruire di benefit pensionistici simili a quelli dei pensionati di oggi”.
“Il calo del tasso di fertilità, insieme all’aumento dell’aspettativa di vita, si tradurrà in una popolazione più anziana in diversi decenni”, ha sottolineato il Fondo, precisando che questo ha ripercussioni anche sulla composizione della forza lavoro.
Ora, considerando che la contro-riforma Monti-Fornero non è arrivata, essendo quota 100 (per la quale le prossime ore risulteranno decisive ai fini della stesura finale del testo) una sperimentazione triennale e tutt’altro che strutturale, l’Italia tra tre anni si ritroverà probabilmente di nuovo con i parametri pensionistici attuali: per andare in pensione serviranno almeno 67 anni di età anagrafica.
Salvo eventuali ulteriori innalzamenti, a causa di un altro incremento dell’aspettativa media di vita nel Belpaese.
Quindi, la soglia per lasciare il lavoro, indicata dal Fondo monetario internazionale a 68 anni, per l’Italia non sarebbe un obiettivo da raggiungere. Ma solo da confermare, se non addirittura superare.
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